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Sequestrati 2 milioni di euro di beni al clan dei Casalesi dalla Dia

dia_agente_antimafiaBeni per circa 2 milioni di euro sono stati sequestrati e confiscati dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli a esponenti del clan di camorra dei Casalesi. Si tratta di terreni, immobili e autovetture, tre i provvedimenti di sequestro.

”Gli uomini della Direzione investigativa antimafia di Napoli -si legge in una nota della Dia- nell’attività di aggressione dei patrimoni illecitamente costituiti dalla camorra, stanno completando l’esecuzione di diversi provvedimenti emessi dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Sezione misure di prevenzione, nei confronti di altrettanti esponenti del clan dei Casalesi”.

In particolare, due appartamenti e un’autovettura sono stati sequestrati a Massimiliano Caterino, detto ‘o’mastrone’, ”colpito da un’ordinanza restrittiva per associazione camorristica nel 2006. L’ordinanza -spiega ancora la nota della Dia- non solo individuava il suo fattivo apporto causale alla consumazione degli obiettivi illeciti del clan, ma lo ritraeva, grazie ad un video, tra i partecipanti ad una sorta di ‘poligono illegale’ dove, insieme ad altri affiliati era intento a provare l’efficienza di pistole e fucili illecitamente detenuti. E, grazie al suo particolare carisma criminale, Caterino riceveva incarichi particolarmente delicati direttamente dal capo clan, Pasquale Zagaria”.
Terreni e una villa sono stati invece sequestrati a Remolo Simeone, che, rimarca la Dia, ”non è solo un elemento di spicco dell’organizzazione bidognettiana, ma è anche l’autore, in concorso con altri, dell’omicidio di Giuseppe Della Corte, assassinato il 29 aprile del ’96 a Casaluce (Caserta).

Sequestrati dei terreni, un capannone industriale ed altro immobile rurale a Raffaele Della Volpe, ”personaggio criminale, dapprima inserito nella Nco di Raffaele Cutolo e successivamente transitato nel gruppo dei casalesi, Zagaria-Biondino-De Simone, al cui interno assume il ruolo di capozona di Teverola. Per lungo tempo inserito nel clan dei casalesi con un ruolo di primo piano -si legge ancora nella nota della Direzione investigfativa antimafia- come accertato da numerosi provvedimenti giudiziari, ed in specie in varie sentenze di condanna per associazione di stampo mafioso e per la commissione di omicidi avvenuti nell’ambito delle faide con i clan rivali”.

Il provvedimento di confisca dei beni, invece, interessa Bernardo Cirillo, cugino di primo grado di Francesco Bidognetti, alias ‘Cicciotto e Mezzanotte’. Le cronache giudiziarie lo vedono protagonista in breve tempo nella scalata al potere fino a raggiungere un posto di rilievo e di fiducia in seno all’organizzazione. Al Cirillo sono stati confiscati un villino, un terreno ed un’autovettura.

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