Il ddl Delrio ne svilisce il ruolo individuando ben 18 potenziali città metropolitane, praticamente quante ne esistono in tutta Europa. Questa la dice lunga sull’efficacia di una nuova normativa che anziché razionalizzare il sistema periferico dello Stato, lo svilisce moltiplicando nei fatti anche i centri di spesa”.
“La possibilità – ha dichiarato – di optare per il regime dell’elezione diretta, così come è ipotizzata dalla legge, è assolutamente fittizia, perché basata su presupposti praticamente inapplicabili”. Il presidente Pentangelo ha anche focalizzato alcuni paradossi che si stanno verificando proprio a Napoli, dove se da un lato la legge ipotizza uno svuotamento delle funzioni delle Province, nei fatti ne vengono prorogati i servizi nel settore ambientale.
“Hanno dovuto prorogare – ha denunciato Pentangelo – il nostro ruolo di gestore del trattamento dei rifiuti e delle aree dove sono custodite le ecoballe, perché i Comuni a cui la legge affiderà questo compito, non sono in grado di affrontare economicamente tale servizio.
La Provincia – ha ribadito – è creditrice verso gli enti locali di oltre 300 milioni di euro, di cui quasi un terzo dal solo comune di Napoli”. Secondo il Numero uno di piazza Matteotti la legge prevede che fino al 2017 il sindaco del comune capoluogo diventi il sindaco metropolitano:”Sarebbe assurdo – ha spiegato Pentangelo – se de Magistris diventasse debitore di se stesso con un conflitto di competenze spaventoso”.