«Ringrazio il Pm e il Gip per lo scrupolo e la celerità con cui hanno lavorato. Sono contento umanamente e felice di non aver mai smarrito, in questi mesi, il senso delle Istituzioni, nonostante il difficile momento emotivo e la sofferenza causata in maniera particolare dal processo mediatico subito. La vicenda è stata affrontata con la correttezza d’obbligo da parte della Magistratura, ma sento il dovere di sottolinearlo in un’epoca in cui i politici indagati si difendono attaccando i giudici».
«Non ho mai avuto preoccupazioni giudiziarie – continua Cirielli – perché non avevo nulla da temere in quanto nulla di illegale avevo fatto. La vicenda, purtroppo, è anche il frutto di un clima di veleni determinatosi all’interno del mio ex partito, il PdL».
«Non ho ancora letto gli interrogatori dell’ex coordinatore regionale Nitto Palma e dell’ex ministro Mara Carfagna – sottolinea – ma mi riservo di farlo quanto prima per un approfondimento con i miei legali».
«Mi sono dispiaciuto molto – conclude Cirielli – nel verificare che il principale teste usato per la mia accusa, Giovanni Citarella, fosse difeso nella vicenda da Michele Sarno, dirigente del PdL prima e ora di Forza Italia, e che il commissario provinciale di questo Partito e testimone in questo stesso procedimento, Mara Carfagna, sia nel suo studio legale come praticante».
«Edmondo Cirielli è una persona onesta e perbene che ha sempre interpretato la politica come servizio e che ogni qual volta è stato chiamato a ricoprire incarichi istituzionali lo ha sempre fatto con un grandissimo senso di responsabilità ed un profondo rispetto per le Istituzioni. Per queste ragioni, sono molto lieta che le accuse inverosimili e infondate che gli sono state rivolte siano state archiviate. Ma quella della magistratura è una decisione che non stupisce chi conosce Edmondo e la sua storia e che non ha mai dubitato che l’esito dell’inchiesta potesse essere un altro». È quanto dichiara il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.