Ercolano: mai attacchi personali, ma critiche al deludente operato amministrativo

Giornalisti e sciacalliCresce l’attesa a Ercolano per l’ufficiale scesa in campo del primo eletto consigliere comunale del Pd (non che dirigente nazionale nominato dal segretario  Matteo Renzi) Ciro Buonajuto nella corsa a sindaco alla vigilia delle amministrative della prossima primavera.

Nell’analizzare il quadro politico locale occorre fare una doverosa precisazione e tristemente  ammonire qualche addetto ai lavori poco incline a ricevere critiche veritiere. L’articolo 21 della costituzione sancisce la libertà di stampa: tenga bene a mente questo principio chi ancora si illude di inviare messaggi ambigui a mezzo intermediari al fine di, evidentemente, placare i toni di chi facendo informazione denuncia disservizi e carenze amministrative quotidianamente evidenziate dal popolo ercolanese.

Fortunatamente, in caso di “amnesia” maligna, c’è sempre la magistratura a tutelare gli onesti cittadini e tra questi gli addetti all’informazione.

Il caos a Ercolano sotto il profilo politico nasce essenzialmente da un equivoco di fondo, ovvero dal ritenere attacco personale l’accusa mossa ad un amministratore o politico in relazione al presunto cattivo operato dello stesso.

Nulla contro l’attuale sindaco Vincenzo Strazzullo di cui si evidenziano ruolo professionale e spessore istituzionale. Non si può tuttavia tacere dinanzi all’immobilismo di chi per anni ha mantenuto in vita la vecchia classe politica attendendo non si sa bene cosa mentre la città palesemente agonizzava.

Buonajuto appare l’ultima spiaggia per molti ercolanesi che fidano nel vigore ideologico, nella tradizione  politica celeberrima  del buon Ciro e negli  ideali risorgimentali più volte professati dalla giovane toga in occasione di pubblici eventi. Ecco che viene fuori la questione meridionale, il provincialismo che offende il singolo assessore alla minima critica, il clientelismo talmente datato da persuadere interi casati al diritto acquisito alla permanenza in municipio.

Ai vertici comunali, alla giunta e all’aula consiliare l’onesto contribuente ercolanese esprime massima fiducia e rispetto: a patto però che non vengano traditi i principi e le finalità alla base del delicato ruolo istituzionalmente ricoperto.

Alfonso Maria Liguori

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