La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha bocciato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Napoli valutandone “la non congruenza ai fini del riequilibrio”. “Una decisione che provoca amarezza e sconcerto, profondamente ingiusta ed iniqua verso una città che sta compiendo ogni sforzo per uscire, con dignità e orgoglio, da una drammatica situazione finanziaria ereditata”, commenta il sindaco de Magistris che domani terrà una conferenza stampa.
“Aspettiamo di leggere le motivazioni di questo diniego ma, sicuri della validità del nostro piano di riequilibrio, lotteremo per proseguire nel percorso virtuoso iniziato e per non rallentare la nostra operazione di risanamento, volta a dare una concreta risposta ad una città che, lo ricordo, è la capitale del Mezzogiorno. Presenteremo, una volta lette le motivazioni, un ricorso alle sezioni riunite della Corte dei Conti, convinti della validità tecnica del piano”, dice ancora de Magistris.
Caustico l’eurodeputato Enzo Rivellini (Fi/Ppe) che, in merito al pronunciamento della Corte dei Conti, ha così sentenzianto: “Circa un anno fa (e basta vedere i comunicati) avevo, purtroppo, preannunciato il dissesto al Comune di Napoli. Era, infatti, noto a tutti il pericolo del crac finanziario e naturalmente era noto anche allo stesso De Magistris che aveva dichiarato il pre-dissesto per aderire al piano di rientro e visto che la Corte dei Conti aveva chiesto ulteriori spiegazioni ritenendosi insoddisfatta dalle “chiacchiere” e dalle promesse del Sindaco.
De Magistris imperterrito, raccontando frottole che ormai credo lui si sia convinto che siano verità, ha continuato a inguaiare Napoli e tra l’altro facendosi anticipare una cospicua tranche ha ulteriormente indebitato la città.
Ho il sospetto che De Magistris non faccia finta di non capire, ma effettivamente non capisca e preso ormai da una sorta di delirio di onnipotenza, invece di analizzare i suoi ormai innumerevoli errori, vede fantasmi e nemici ovunque. Il suo atteggiamento, oltre a destare il sospetto che sia ormai sopra le righe, certo non si addice alla terza città d’Italia che avrebbe bisogno di una guida equilibrata, cosciente di se stessa e capace di invertire una rotta che ha portato al disastro. Al di là delle beghe, delle chiacchiere e dei ricorsi, Napoli è di fatto in dissesto ed è ormai fuori controllo: allora, forse, il male minore è proprio il commissariamento”.