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Vipera, regole per una convivenza pacifica

Vipera, regole per una convivenza pacifica

Esistono innumerevoli dicerie sulle vipere. Alcune sono impresse profondamente nella mia memoria perché da piccolo mi sono state inculcate come raccomandazioni per scampare un pericolo assai serio.

Se vedi una vipera, mi si diceva, e hai un bastone randellala per bene e schiacciagli la testa perché altrimenti continua a vivere e ti attacca. Se non hai il bastone scappa, altrimenti la vipera ti insegue e ti morde, devi correre veloce però perché questo serpente è un fulmine capace di rotolare giù per i monti, come se fosse una ruota lasciata cadere dal pendio. Non fermarti nei prati perché la vipera ti si infila nei pantaloni. Quante volte, infine, ho sentito la storia della spaventosa e leggendaria, ma mai vista, “Lìpera castagnara”. Bestia antichissima, spaventosamente grande e in proporzione altrettanto velenosa, che vivrebbe, a quanto pare, nelle ceppaie dei castagni del Monte Faito.

Ho creduto, sinceramente, che queste storie fossero vere finché l’esperienza e lo studio mi hanno dimostrato il contrario. La verità è che la vipera è un serpente velenoso, il cui morso in determinate e sfavorevoli circostanze può risultare mortale. Non esiste una vipera cattiva intenzionata a sterminare chi frequenta la montagna. Non esiste giustificazione, se non la paura e l’ignoranza, per chi è pronto allo sterminio, a colpi di bastone, di questo serpente.

È bene sapere, perciò, che il veleno la vipera lo adopera per cacciare piccole prede come topi e lucertole, non certo per offendere e uccidere l’uomo. La vipera è animale assai lento che non insegue le prede, né tantomeno i viandanti. Grazie alla sua livrea mimetica pratica caccia all’aspetto, nascosta tra i sassi e gli sterpi si acciambella in attesa e quando la sventurata preda gli arriva vicino lesto sarà il morso avvelenato.

Andando in giro per i monti, quando il sole splende e l’aria è calda, può capitare a chiunque di incontrare una vipera. Se l’animale viene avvistato in tempo, per non correre pericoli, basterà allontanarsi. Potrebbe essere rischiosa una sosta, una dormita, un pic-nic perché se inavvertitamente mettessimo il piede, il culo o la testa dove la vipera caccia o riposa, l’animale spaventato reagirà sferrando il micidiale morso. Per evitare che questo avvenga basterà fare un po’ di rumore e con l’aiuto di una frasca inspezionare i luoghi prima del bivacco, se la vipera è nei paragi andrà via per lo spavento.

Potrebbe capitare anche che durante la marcia uno sventurato calpesti, senza volere, una vipera che per difendersi sferrerà il morso. Per prevenire questa eventualità basterà calzare calzettoni spessi, scarpe alte e indossare robusti pantaloni a gamba larga, così conciati la vipera non riuscirà mai ad affondare i denti nella carne della gamba.

Ad ogni modo in caso di incidente per il morso della vipera esiste sempre l’antidoto, cosa che per le randellate umane ancora non è stata inventata. La cattiveria negli animali non esiste e, tolta la paura e l’ignoranza, non vedo perché dovrebbe esistere negli esseri umani. Grazie alla nostra intelligenza una convivenza pacifica è realisticamente possibile.

Ferdinando Fontanella

Twitter: @nandofnt

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