Superati alcuni malumori all’interno del Pd, il ddl Falanga è passato. Passa anche un emendamento che lascia un margine di derogabilità al Pm di turno ma solo per alcuni tipi di immobili.
Quindi il lavoro delle ruspe partirà dagli edifici “che costituiscono un pericolo, in corso di costruzione, usati per attività criminali oppure si trovano nella disponibilità di soggetti condannati per mafia”. Secondi della lista i manufatti a rilevante impatto ambientale, facenti parte di complessi o villaggi turistici, oggetto di lottizzazione abusiva e seconde case.
Nella graduatoria poi sono inseriti gli immobili adibiti ad attività produttive.
A seguire (e per tutte queste non si potrà derogare all’ordine dei criteri) sono state previste le case abitate da famiglie che abbiano altre disponibilità, gli altri immobili che non rientrano in queste categorie e le case di famiglie che non hanno altre soluzioni abitative.