Ma allora il Pd non comprese il valore politico del gesto di SEL ed anzi tentò di scaricare le proprie contraddizioni interne, recenti e passate, sugli alleati.
Stavolta il dibattito dialettico si inaugura non a causa della “posizione strumentale di una forza politica”, ma per volontà dei democratici di portare determinati nodi al pettine.
Comunque, il tema è serio e non può essere liquidato con battute o affidandosi ad una logica attendista. Se le opposizioni sentono il bisogno di convocare un Consiglio Comunale su questioni importantissime,(Terme, Waterfront…..) allora vuol dire che c’è una lacuna della maggioranza, vuol dire che c’è una difficoltà oggettiva ad affrontare temi nodali per lo sviluppo della città e del territorio. Certamente, queste cose non si risolvono rifugiandosi in Aventino per sei mesi.
E’ grave se si pensa che l’oblio possa sostituire la buona politica. Così come sono ( almeno strane ) le parole del sindaco, Nicola Cuomo, che asserisce di “non poter accontentare tutti” e di “non avere risposte giuste per tutti”, e a cui chiediamo di dire con assoluta franchezza a chi e a cosa si stesse riferendo.
Senza questa chiarezza si corre il rischio ,che ogni qualvolta si sollevano critiche sull’operato dell’Amministrazione, di passare come i questuanti di turno. La sfida per la politica oggi è porre in essere delle azioni non per accontentare qualcuno, ma per accontentare la città, risolvendo i problemi e studiando delle soluzioni prospettiche per creare un avvenire agli stabiesi.”
