Il nuovo Soprintendente degli Scavi di Pompei, Ercolano e Stabia ha, finalmente, un nome e un volto: Massimo Osanna.
Lo studioso, classe ’63, originario di Venosa, ricopre attualmente l’incarico di professore di II fascia di Archeologia Classica presso l’Università della Basilicata dove dirige la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, oltre a vantare numerose esperienze internazionali.
Secondo alcune indiscrezioni, infatti, il Ministro Massimo Bray ha autorizzato il dg delle antichità Luigi Malnati, al momento soprintendente per avocazione, a compiere gli atti necessari per il conferimento della nomina.
Dopo titubanze e scontri al Ministero, il suo profilo è stato preferito a quello di altri cinque candidati di prestigio. Di questi tre erano interni al Mibact: Teresa Elena Cinquantaquattro, soprintendente uscente di Pompei e Napoli, Adele Campanelli, soprintendente di Salerno, Mario Pagano, soprintendente in Umbria. I rimanenti, invece, compreso Osanna, erano stati selezionati al di fuori dell’apparato di via del Collegio Romano: Fabrizio Pesando, docente di antichità pompeiane e ercolanesi all’Orientale di Napoli, e Emanuele Curti, archeologo proveniente dal medesimo ateneo lucano del neo nominato.
Alla fine, dunque, è prevalsa la volontà del Ministro di affidare Pompei a un uomo esterno al MIBACT e ai suoi meccanismi, come era già accaduto per la nomina del dg del Grande Progetto Pompei.
Su Osanna, tuttavia, pende la spada di Damocle della Corte dei Conti che, in nome della spending review, potrebbe bocciare un nome non appartenente all’amministrazione a fronte dei diversi papabili targati MIBACT.
Alea iacta est, quindi, ma il Rubicone a Pompei è ancora lontano dall’essere attraversato.
Claudia Malafronte