Post nubila Phoebus. Così i sindacati descrivono il nuovo clima di dialogo instaurato con la neonata gestione del sito, ma gli occhi sono puntati sulle assunzioni annunciate, per cui le OO. SS. assicurano massima vigilanza.
“Dopo tre anni di assoluta mancanza di dialogo con l’amministrazione, – sostengono Antonio Pepe (Cisl), Maria Rosa Rosa (Uil), e Vincenzo Sabini (Unsa) – in due incontri informali avuti nell’arco di pochi giorni, abbiamo potuto riscontrare la disponibilità della dirigenza della nuova Soprintendenza a dialogare con il sindacato. Nei due colloqui avuti sia con il Generale Nistri che con il Direttore Generale Luigi Malnati, attualmente Soprintendente di Pompei per avocazione, abbiamo riscontrato, da parte di entrambi, la volontà a voler valorizzare i lavoratori pompeiani, che a detta loro rappresentano un’eccellenza nel panorama del ministero dei Beni Culturali, e a risolvere le problematiche che affliggono tutta l’area archeologica”.
Archiviati i pregiudizi nei confronti dei lavoratori, il nuovo tandem Nistri – Malnati è atteso dai sindacati alla prova dei fatti. Prima sfida, le assunzioni del personale di vigilanza. Due i punti su cui insistono Cisl, Uil e Unsa: operai per la manutenzione ordinaria del sito e attenzione alle esigenze occupazionali regionali.
“L’unica cosa che ci lascia perplessi – affermano Pepe, Rosa Rosa e Sabini – è l’intenzione manifestata di assumere personale di vigilanza e amministrativo attraverso l’Ales, una società in house del nostro Ministero, perché se è vero che a Pompei mancano custodi per garantire l’apertura al pubblico di tutte le domus agibili, è anche vero che il problema principale è rappresentato dalla totale mancanza di operai da adibire costantemente sia alla manutenzione ordinaria del bene archeologico, sia al restauro degli affreschi, dei mosaici e al consolidamento di stucchi e murature.
Sulla partita delle assunzioni ci teniamo a precisare – concludono i rappresentanti delle OO.SS. – che il sindacato vigilerà affinché questa partita si giochi sul territorio campano, che è quello che attualmente ha uno dei tassi di disoccupazione più alto dell’intera penisola”.
Claudia Malafronte