Scavi di Pompei, lettera a Renzi e Bray della Longobardi (PD): “Soprintendente sia espressione del territorio”

  scavi pompei“Il Soprintendente di Pompei sia espressione del territorio”. Questo è l’appello accorato di Rosaria Longobardi, delegata all’assemblea nazionale del PD,  al Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray e al segretario democratico Matteo Renzi.

A fronte della nomina del professore lucano Massimo Osanna al vertice della SAP l’esponente del centrosinistra lamenta la mancata considerazione delle professionalità campane, unendosi al coro di quanti vedono sacrificate le aspettative dei dirigenti interni al MIBACT.

“Noi cittadini pompeiani siamo molto legati ad un bene così prezioso come gli Scavi, – argomenta la rappresentante del PD –  anche se sono sempre stati sottratti alla gestione dei cittadini di Pompei. Infatti non capiamo perchè ogni volta che si discuta a riguardo di incarichi in merito, non vengano mai scelti uomini e professionisti di spessore espressi dal nostro territorio”.

Tale legame, secondo la Longobardi, avrebbe un duplice significato per la cittadinanza: responsabilità per la tutela del patrimonio ereditato e orgoglio per la capacità di preservarlo.

“Tutti noi vorremmo essere orgogliosi di chi rappresenta questa bellezza unica al mondo, vorremmo sentirci responsabili e fieri, garanti in prima persona affinché una figura come il Soprintendente tuteli i nostri beni storico-culturali e faccia in modo di attuare qualsiasi istanza che sia volta allo sviluppo e alla conservazione di questo nostro patrimonio, definito anche dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Vorremmo, per una volta, avere la possibilità di garantire la messa in pratica di opere aziendali che non offendano l’etica in nessun caso e per nessuna ragione”.

Aspettative frustrate, sostiene la delegata all’assemblea nazionale, quando “di nuovo, vediamo imporci una persona, sicuramente un professionista di grande spessore, ma che non appartiene al nostro territorio. Caro Ministro, Le sembra che una terra come la Campania, da sempre culla di proprie potenzialità, risorse e ingegno; la prima terra che abbia mai svolto scavi regolari già ai tempi dei Borboni, possa accettare di essere rappresentata in una delle sue espressioni più belle, da uno «straniero»?”

Uno “straniero”, al ministero e al territorio, che l’ha spuntata su una rosa di nomi di tutto rispetto: Teresa Elena Cinquantaquattro, soprintendente uscente di Pompei e Napoli, Adele Campanelli, soprintendente di Salerno, Mario Pagano, di origini campane, soprintendente in Umbria, Fabrizio Pesando, docente di antichità pompeiane e ercolanesi all’Orientale di Napoli, e Emanuele Curti, archeologo dell’Università della Basilicata.

Il nome di Osanna, tuttavia, non convince l’esponente del PD che ritiene incomprensibile il motivo per cui “tra uomini di pari capacità, si sia scelto un professionista che certamente non può conoscere il territorio, ma soprattutto amarlo, come chi ci è nato e cresciuto”.

Pertanto la Longobardi propone a Bray e Renzi di considerare un ulteriore requisito per l’assegnazione dell’incarico dirigenziale: il legame col territorio.

“Voi comprenderete – afferma la delegata all’assemblea nazionale – che al fine di evitare ulteriori polemiche su questo sito già tormentato dalla cattiva pubblicità e dalle incurie amministrative, sarebbe opportuno che accoglieste le richieste di chi è presente sul territorio, di chi è vicino alle difficoltà che vive la città di Pompei senza trarne mai alcun vantaggio, ma anzi contribuendo sempre a mantenere viva la passione per la propria città e l’arte, mettendosi in discussione anche politicamente, con la propria faccia.

Caro Ministro Bray e caro Segretario Renzi, – conclude la Longobardi – Vi chiediamo, a Vostra discrezione, di prendere in considerazione, nel criterio di scelta del Soprintendente, quest’ulteriore parametro su cui forse non avete mai posto la dovuta attenzione”.

Claudia Malafronte

 

 

 

 

 

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