La consigliera regionale Bianca D’Angelo (Fi) ha dichiarato: «Nelle scorse ore sul suo profilo facebook la collega consigliera Angela Cortese, evidentemente in preda a furore ideologico, è riuscita a dire due evidenti falsità in una sola dichiarazione. In primis è falso che la mia proposta di legge regionale (“Organizzazione di un percorso socio-sanitario di tutela della maternità ed a favore della natalità. Istituzione di un servizio unico regionale di informazione all’Ivg“) non verrà discussa dal Consiglio, visto che è all’esame di una apposita sottocommissione.
In secondo luogo la mia proposta di legge non attacca in alcun modo la legge nazionale 194. Si mira piuttosto a contrastare il fenomeno sempre più diffuso degli aborti clandestini.
Tutto è migliorabile e sicuramente sarà prezioso il contributo della sottocommissione, ma tutto questo deve avvenire senza pregiudizi o furori ideologici. È lontano il tempo in cui alcuni argomenti erano esclusiva prerogativa di una sola parte politica. Oggi è il tempo del confronto leale e produttivo nell’interesse delle donne e dei cittadini in genere.
All’articolo 4 della mia proposta si prevede il miglioramento dei consultori e all’articolo 5 l’istituzione del Servizio Unico Regionale Centralizzato d’Informazione sull’Ivg, così da far conoscere alle donne in tempo reale tutte le informazioni utili sui tempi di attesa e sui servizi di assistenza sanitaria previsti nelle strutture ospedaliere abilitate all’Ivg. All’art. 6 propone l’istituzione dell’Osservatorio Regionale della rete consultoriale e dell’applicazione della legge 194/78.
Faccio inoltre presente che La relazione 2013 del Ministero della Salute, sull’attuazione della legge 194, ci dice che “In Italia il tasso di interruzione volontaria di gravidanza è tra i più bassi fra i Paesi industrializzati: riduzione del 4,9% rispetto al 2011 e del 54,9% dal 1982“. Aumentano però i medici che si rifiutano di praticarla: +17,3% in 30 anni.
Inoltre in collaborazione con le regioni, il Ministero delle Salute ha avviato un monitoraggio a livello di singole strutture ospedaliere e consultori per verificare meglio le criticità e vigilare, attraverso le regioni, affinché vi sia una piena applicazione della legge su tutto il territorio nazionale».