Si fa o non si fa il concorso per l’assunzione di nuovi vigili urbani a Ercolano? Questo è il “dilemma” in una città dove sparuti caschi bianchi – peraltro già sotto organico – vantano un’anzianità di servizio media superiore ai 30 anni. Il comandante Francesco Zenti aveva paventato l’ipotesi lo scorso anno di assumere agenti “stagionali” da affiancare nei periodi critici dell’anno alle unità effettive : altro progetto rimasto , come sempre avviene a Ercolano, sulla carta. Il ritornello è sempre lo stesso : “non ci sono i fondi per bandire tale concorso”.
I cittadini vorrebbero allora capire in nome di quale principio si promuovano concorsi per dirigenti , si dia il via libera a consulenze esterne quando tra poco l’organigramma del comando vigili flagellato da cause di servizio, parziali idoneità e pensionamenti sarà veramente ridotto all’osso. Come se non bastasse questo incredibile dato a suscitare sdegno in paese, qualcuno dal “municipio” ha ben pensato di affidare ai vigili il controllo della sosta a pagamento. La vicenda a questo punto rasenta il tragicomico : non si riusciva prima a coprire adeguatamente le innumerevoli mansioni svolte sul territorio per competenze istituzionali dai caschi bianchi figurarsi adesso.
Ed ecco problemi di viabilità, blitz a spot inerenti il controllo di attività commerciali e imprese , contravvenzioni elevate per mancata affissione del ticket parking effettuate in modo non continuativo seguendo non si sa bene quale criterio . Non si tratta di criminalizzare gli operatori di polizia locale che fanno quello che possono tra enormi disagi ma al contrario di comprendere ancora una volta con quale logica chi amministra la città operi in relazione ad un servizio dal cui corretto espletamento dipende la sicurezza dei residenti.
Senza contare le occasioni di impiego scaturite dal tanto atteso concorso per i giovani : sarebbe veramente giunto il momento di concedere un po’ di “ossigeno” alle nuove leve ercolanesi troppo volte ricordate solo a “chiacchiere”da chi ha l’onore di rappresentare Ercolano dal palazzo di città.
Alfonso Maria Liguori