L’Austria rende omaggio a Napoli, in uno dei suoi monumenti più rappresentativi con una esposizione di arte contemporanea ad ingresso gratuito. Appuntamento per domenica 2 febbraio nella suggestiva location di Castel dell’Ovo, dove è stata allestita una mostra di respiro internazionale, organizzata dalla Fondazione Morra con il patrocinio del Comune di Napoli.
Curata da Achille Bonito Oliva, l’iniziativa è altresì patrocinata dal Comune di Napoli e dall’Assessorato alla Cultura della Città di Vienna e realizzata con la compartecipazione di Nino Di Natale e Stefan Sares.
La mostra, che sarà visitabile fino al prossimo 1 marzo, ospita 60 opere di Herman Nitsch, padre dell’Azionismo Viennese e Christian Ludwig Attersee, uno dei più importanti esponenti della pittura oggettiva in Europa, entrambi fortemente legati alla città.
Reso possibile anche grazie ai contributi di Regione Campania, Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Napoli e Provincia di Napoli, l’evento è dunque frutto di un sodalizio culturale fra i due artisti austriaci, che dialogano tra loro attraverso “una complementarietà di linguaggi (la pittura e i suoi sconfinamenti)”: Nitsch tende a valorizzare i sensi attraverso il corpo e la pittura, ed Attersee ricerca anche altri linguaggi comunicativi, come la musica.
Agli occhi dei visitatori si presentano visioni del mondo distinte, orientamenti talvolta divergenti, che però si congiungono nel colpo d’occhio espositivo sapientemente architettato da Bonito Oliva. Il punto di fusione tra i due mondi è proprio “Duetto per Napoli”, non a caso un omaggio alla città dove per eccellenza gli opposti si saldano in un’unica, magica e prodigiosa complessità, dove il sacro ed il profano, il sangue e l’acqua di mare si combinano senza soluzione di continuità.
Consigliata ad un pubblico di soli adulti per i suoi contenuti, la visita guidata, a cura della dottoressa Romina Orabona, diventa un’ottima occasione per scoprire una visione “alternativa” del capoluogo partenopeo.
Agnese Serrapica