Torre Annunziata, avvocati in protesta contro la riforma della giustizia.

Toghe nere e maschere di Anonymous per dire no al disegno in delega al governo per la riforma della giustizia. E’ partita così la protesta in modalità flash mob degli avvocati del foro di Torre Annunziata. Una manifestazione iniziata nella mattinata del 29 gennaio e che durerà ad oltranza fino al 5 febbraio. PROYTA 008

Nel mirino delle rimostranze la riforma della giustizia che prevede l’aumento per le spese processuali. Il disegno di legge chiama in causa lo strumento giuridico del processo civile per il quale è previsto un aumento esponenziale dei costi a carico degli assistiti. “Si tratta di aggravi insopportabili che si ripercuoteranno enormemente sulle tasche dei cittadini assistiti in procedimenti giudiziari”. Esordisce così nella conferenza stampa Gennaro Torrese, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata. Un’opinione largamente condivisa dai numerosi legali accorsi al palazzo di giustizia per partecipare alla protesta.PROYTA 005

Il pomo della discordia è rappresentato dalle tariffe esose che verranno applicate per le motivazioni di sentenza. Nel caso in cui un assistito dovesse perdere una causa, prima ancora di decidere se ricorrere in appello o meno, dovrà sborsare non poco per visionare le motivazioni emesse dal giudice. Anticipare  soldi e a quanto pare non bruscolini, prima ancora di decidere se il gioco potrebbe valerne la candela. L’assistito si troverebbe a sostenere, in via preventiva, le spese per il contributo unificato (che copre i costi per il processo di primo grado e per parte del procedimento in secondo grado di giudizio). Passando ai numeri, per un processo civile l’assistito andrebbe a versare intorno ai  1.000,00 euro e forse anche più. Il tutto solo per dare un colpo d’occhio alle motivazioni.PROYTA 013

Una situazione per molti insostenibile e non auspicabile, in un momento in cui la crisi economica la fa da padrona. Decisioni che se si dovessero tradurre in cosa fatta inciderebbero non poco sulle parcelle della classe forense, che sarà costretta a limitare i danni per non infierire ulteriormente sulle tasche degli assistiti.

“I tempi sono cambiati e i nostri onorari non sono più quelli di una volta ed è un dato di fatto” – così uno dei tanti avvocati “anonymus” alla nostra testata. “Se la riforma della giustizia dovesse essere approvata – continua il legale – le conseguenze sarebbero pesantissime per l’intera categoria professionale nonchè per gli assistiti”.

Una riflessione, quella dell’avvocato intervistato, condivisa da numerosi altri suoi colleghi. Alla fine della confrenza stampa il corteo delle toghe nere si è diretto in strada. Manifestazione in modalità flash mob al grido di “chi non salta Cancellieri è” e di “ai poteri della casta l’avvocato dice basta”.PROYTA 032

Una protesta fortemente sentita alla fine della quale si è proceduto all’occupazione simbolica e ad oltranza dei locali del consiglio dell’oridine dell’avvocatura torrese. Dal 29 e fino al 5 febbraio le toghe aderenti allo scipero si asterranno dalle attività processuali.

E intanto si attende la manifestazione su scala nazionale. L’appuntamento è per il 20 febbraio in piazza Montecitorio.

Marianna Di Paolo

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