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Regione: Il Grande Progetto Sarno e il menar il can per l’aia

La delegazione dei Comitati in difesa del Sarno, ricevuta dal presidente Caldoro (al centro) lo scorso 20 gennaio
La delegazione dei Comitati in difesa del Sarno, ricevuta dal presidente Caldoro (al centro) lo scorso 20 gennaio

Non più tardi di dieci giorni fa la delegazione dei comitati in difesa del bacino del Sarno venne accolta in Regione. Oggetto di questo incontro, lo ricorderete, è stata la discussione di alcune delle varianti da apporre al Grande Progetto Sarno, su tutte la discutibile costruzione di una seconda foce e quella di vasche di laminazione all’interno del bacino, con il rischio di  un’ulteriore cementificazione del fiume. A seguito di quel primo abboccamento, demmo notizia di una speranzosa apertura da parte dei vertici regionali.

Un’apertura resa concreta dalla volontà di istituire un tavolo di confronto, al quale sedessero non solo i comitati e la gente comune, ma anche le aziende che fino ad oggi hanno gestito il Sarno, i sindaci di Torre Annunziata e Nocera Inferiore e di altre amministrazioni. Insomma, un consesso allargato nel quale finalmente si affrontasse la questione fiume Sarno con perizia, attenzione e buon senso.

Quasi a significare una smentita, la Regione ha invece convocato, per il prossimo 3 febbraio alle ore 16,30, solo uno di questi comitati, quello denominato Gente del Sarno, che da mesi e mesi, insieme ad altri, lotta, manifesta, milita per una causa che non è politica o strumentale: ma sociale. Perché, e lo ribadiremo fino alla noia, non si tratta solo di fermare una grande bestialità tecnica ed economica, ma di affermare soprattutto il diritto alla vita e alla salute dei cittadini. Rincresce sottolinearlo, ma questa mossa della Regione è il classico contentino, una museruola, anche se velata da modi garbati, al solo scopo di far calare la tensione sociale, e la relativa attenzione mediatica, che l’attività dei comitati ha suscitato intorno alla questione Sarno. Con i vertici regionali che temporeggiano, i diversi gruppi cittadini nel frattempo non stanno a braccia conserte.

“I comitati sono pronti a mettersi sul piede di guerra – ha dichiarato Orfeo Mazzella, una delle guide del Comitato Gente del Sarno – se le nostre richieste rimarranno inevase. Abbiamo incontrato esperti e valutato soluzioni per bloccare il grande progetto Sarno al fine di riformularlo ed innovarlo per renderlo eco sostenibile. Come abbiamo già detto al presidente della regione Campania, vogliamo che da oggi in poi i progetti siano tra loro integrati per renderli funzionali alle reali esigenze di una regione che può e deve avere un ruolo trainante per l’intera economia nazionale oltre che regionale. Abbiamo un territorio tanto splendido quanto degradato. Se davvero vogliamo riqualificarlo dobbiamo in pratica tener conto della sua vocazione culturale e naturalistica e far si che tutte le azioni abbiano come obiettivo il ripristino e il mantenimento del suo elevato valore intrinseco.

La palla non fa che passare nuovamente alla Regione, sperando che sappia coglierla al balzo, piuttosto che menare il can per l’aia.  

Angelo Mascolo 

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