Il Gazzettino vesuviano | IGV

Scavi di Pompei: già nel degrado lo slogan elettorale scoperto pochi giorni fa

slogan elettorale pompei

Pochi giorni fa la scoperta sorprendente, oggi già il degrado a farla da padrone. Siamo sempre a Pompei, nella città antica congelata duemila anni fa da un’eruzione del Vesuvio. Alcuni giorni fa, il maltempo ha causato l’ennesimo crollo, piccolo, stavolta meno dannoso degli altri poiché ha riportato alla luce un antico slogan elettorale.
L’iscrizione di propaganda è comparsa sullo stipite occidentale dell’ingresso alla domus dei Postumii, nella Regio VIII, insula 4, al civico 4 di via dell’Abbondanza. Si tratta di un manifesto a lettere rosse in favore di un candidato, Lucio Ceio Secondo, attivo in età flavia, di cui probabilmente si appoggiava l’elezione a duoviro. La scritta era stata ricoperta da un frustulo d’intonaco, sbriciolatosi a causa del maltempo.
Subito dopo la sorprendente scoperta, i restauratori della soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia avevano assicurato che avrebbero “provveduto al consolidamento dei resti delle lettere dipinte per assicurarne la conservazione”.
“Ciò non è affatto avvenuto – afferma Antonio Irlando, responsabile dell’Osservatorio Patrimonio Culturale – e ciò che abbiamo visto stamattina durante un sopralluogo agli scavi di Pompei è palese. Ad oggi, la scritta non è ancora protetta, ma è inzuppata d’acqua”. Oltre alla nuova scoperta, preoccupano anche “pezzi di intonaco caduti a terra, che da una prima osservazione sembrano caduti da pochi giorni o, forse, anche ore, in alcune domus su Via dell’Abbondanza, Via Stabia e nei pressi della Porta Vesuvio. Frammenti che – sottolinea Irlando – si stanno inzuppando d’acqua e probabilmente sono già irrecuperabili”.
Inoltre, rimanendo in tema di slogan elettorali di epoca romana, sono “tutt’altro che ben tenuti – spiega il responsabile dell’OPC – quelli “protetti” da pannelli in plexiglass, che permettono comunque a pioggia e vento di eroderli, e non li rendono nemmeno visibili ai visitatori”.

Dario Sautto

Exit mobile version