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Ercolano, aspettando le elezioni per uscire dall’oblio

ercolano-comuneSempre più diviso il Pd a Ercolano intorno alla figura dell’attuale sindaco Vincenzo Strazzullo. Dopo il clamoroso salvataggio di Strazzullo ad opera di due ex consiglieri dell’opposizione dichiaratisi in tempi record “autonomi”  in paese ci si aspetta di tutto per le ormai prossime amministrative comunali pur di garantire la ri elezione dell’attuale primo cittadino.

La gente si chiede quale seguito concreto abbia avuto il manifesto pubblicamente affisso a firma “ opposizione” inneggiante al palese tradimento da parte di due consiglieri comunali che avrebbero con il proprio voto salvato il leader Strazzullo da una clamorosa uscita di scena.

Il gioco è sempre lo stesso : clientelismo a go go , interesse personale e approssimazione gestionale regnano sovrani all’interno di un governo locale che non convince più nessuno. Il dato più sconcertante è dettato dall’incredibile sufficienza con la quale il palazzo di città sembra relazionarsi a vicende gravissime che gettano ulteriore fango sulla credibilità e sulla concretezza produttiva di un paese ormai in agonia. Sembra di assistere ad una “tarantella” , ad un ballo di gruppo in cui i protagonisti si scambiano   ruoli  politici senza consentire all’onesto contribuente ercolanese di comprendere alcun che.

Si vegeta a Ercolano nell’attesa di non si comprende bene quale miracoloso intervento risolutore : lo si legge nello sconforto dei giovani ( ovviamente riferendosi a quelli “liberi” ovvero non sponsorizzati da politici e nascosti sotto pseudo associazioni culturali o quant’altro) costretti a cercare altrove quel minimo di vivibilità che i luoghi natii non sono mai riusciti a garantirgli. Questo è un fatto, non c’è discussione. Perché negare tale triste dato equivarrebbe a negare la realtà e quindi offendere la dignità e l’intelligenza degli ercolanesi. Sarebbe veramente giunto il momento di voltare pagina e investire in realtà politiche giovani e motivate : se non altro per concedere alle nuove leve una occasione per “fare” senza dover attendere penosamente il nulla osta di vecchi e inflazionati tromboni politici.

Alfonso Maria Liguori-

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