Camorra, preso Mariano capo clan di Scampia

arresto mariano

La Polizia ha arrestato Mario Riccio detto Mariano, considerato dagli investigatori il capo del clan ‘Amato-Pagano’ e parente di Cesare Pagano, storico capo di Scampia. Latitante dal 2011, Riccio è stato bloccato dagli uomini della Squadra mobile di Napoli e del Servizio centrale operativo della Polizia.

Riccio è inserito nell’elenco dei cento latitanti più pericolosi del ministero dell’Interno ed ha una condanna a 16 anni per associazione a delinquere di tipo mafioso e droga: è ritenuto dagli inquirenti uno dei responsabili della seconda guerra di Scampia. Gli uomini della mobile e dello Sco della Polizia lo hanno bloccato in un’abitazione di Qualiano, a nord di Napoli, dove l’uomo era con la compagna e il figlio minorenne. Al momento dell’arresto non ha opposto resistenza.

La barba, qualche chilo in più, una maglietta con l’immagine di Marlon Brando. Rispetto alla foto dell’identikit reso noto nell’ottobre 2012, è quasi irriconoscibile Mario Riccio, detto Mariano, considerato il capo del clan Amato-Pagano. Un boss che è apparso tranquillo all’arrivo della polizia, come si evince dal video della cattura diffuso dalle forze dell’ordine. Qualche sorriso, nessun gesto apparente di sfida. In casa uno schermo tv con le immagini del sistema di videosorveglianza di tutte le strade di accesso alla casa.

Non era armato Mario Riccio. Gli agenti della Squadra mobile di Napoli, del servizio centrale operativo e del commissariato di Scampia, lo hanno sorpreso in una villetta unifamiliare nel centro di Qualiano, comune a nord di Napoli, in via Salomone. L’abitazione, di un solo piano e definita modesta, era dotata di un impianto di videosorveglianza. Il boss, latitante dal 2011, era in casa con la moglie e la figlioletta di circa sette mesi. Aveva con sè una carta d’identità falsa.

All’arrivo della polizia non ha opposto resistenza. Sequestrata anche una somma di 6.500 euro in contanti.

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Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".