Alla luce della battaglia intrapresa dal presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, sul tema sanitario, ed in particolar modo rispetto alle disparità di trattamento e di riparto del Fondo Sanitario Nazionale, il consigliere regionale Monica Paolino dichiara quanto segue:
“Il presidente Caldoro sta conducendo una battaglia isolata per la sanità campana, chiedendo ai sindaci di unirsi alla sua richiesta, indirizzata al Governo centrale, di prendere atto della difficile situazione dell’intera regione, causata da una parte, dalla fallimentare gestione Bassolino, caratterizzata da debiti pubblici e dal conseguente commissariamento della sanità con successive misure di rientro dal disavanzo, dall’altra, dalle modalità di riparto del Fondo Sanitario Nazionale penalizzanti per la Campania, poiché incentrate sul criterio di anzianità della popolazione.
La nostra regione, infatti, è quella con la popolazione più giovane sia per la durata media della vita inferiore ad altre regioni, sia per il tasso di natalità, fattori demografici concorrenti all’abbassamento dell’età media. Da tale modalità di riparto deriva una penalizzazione rispetto alla media nazionale di 70 euro in meno pro capite, per un totale di 350 milioni di euro in meno alla nostra regione.
Per tutti questi motivi, mi associo alla battaglia del presidente Caldoro, invitando al contempo i sindaci a procedere allo stesso modo nell’ambito dei rispettivi consigli comunali, ad esortare il Governo e il Parlamento ad applicare una più equa ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale, che tenga conto di tutti i fattori previsti dalla L.662/1996 (popolazione residente, frequenza dei consumi sanitari per età e per sesso, tassi di mortalita’ della popolazione, indicatori relativi a particolari situazioni territoriali ritenuti utili al fine di definire i bisogni sanitari delle regioni ed indicatori epidemiologici territoriali…) in virtù della grave situazione ambientale che incide pesantemente sulla salute della popolazione dei nostri territori.
La Regione non solo non ha voce in capitolo sulla sanità, ma è anche penalizzata dai tagli del Governo”.