Il 29 gennaio 2014 è morto a Napoli, a causa di una caduta provocata da un improvviso malore, un ex ingegnere militare ucraino che da alcuni mesi risiedeva con la moglie a Poggiomarino (NA) grazie ad un visto turistico.
Dai primi rilievi parrebbe che l’uomo, poiché privo di permesso di soggiorno, si sia trovato negli ultimi mesi costretto ad effettuare lavori saltuari in nero per un’impresa edile locale, e che, al momento della morte, fosse impegnato in un sopralluogo presso un edificio privato proprio per conto di quest’azienda; al momento del malore, inoltre, l’uomo sosteneva il peso di un ponteggio di acciaio, e ciò potrebbe rappresentare una concausa della perdita d’equilibrio o addirittura del malore stesso.
Ancora una volta, dunque, mentre le indagini fanno il loro corso si è costretti a fare i conti con l’ennesima morte sul lavoro, e nonostante i dati pubblicati dall’Inail parlino di un progressivo calo di tale fenomeno, il numero resta intollerabilmente alto, specie se consideriamo come diversi casi di morte bianca non possano essere presi in considerazione dagli studi dell’Inail, dati i parametri di partenza, e come quindi il numero reale sia probabilmente notevolmente superiore.
Per questi motivi l’on. Arturo Scotto, deputato di Sinistra Ecologia Libertà, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali per chiedere se non ritenga necessario intensificare i controlli relativi al rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro e quali iniziative si intendano assumere per garantire una più efficace difesa della vita dei lavoratori.