La Chiave Tattica di Roma-Napoli: “La svolta firmata Benitez”

Gonzalo Higuain maglia gialla

E’ la partita della svolta. Tutti hanno accusato Benitez di preparare solo le partite di Coppa lasciando stare il campionato, dichiarazioni subito smentite dal tecnico spagnolo. Il Napoli si presenta all’Olimpico con la formazione tipo, Benitez preferisce il francese Reveillere al neo acquisto Ghoulam e Hamsik al posto del belga Martens. Sull’altro fronte Garcia, tecnico giallorosso, preferisce mantenere alti e larghi gli esterni d’attacco cercando l’ampiezza in fase offensiva con la conseguenza di far allargare le maglie della difesa azzurra. A centrocampo c’è Jorginho che toglie il compito di regia a Inler, lasciando a quest’ultimo soltanto quello di spezzare le trame offensive della squadra giallorossa. Gli esterni alti d’attacco del Napoli cercano di tenere bassi i diretti dirimpettai.

Continua la serie dei passaggi da parte della squadra azzurra alla ricerca del varco giusto per penetrare nella difesa ospite, ma nella prima frazione di gioco si annota un solo tiro in porta da parte di Insigne. La Roma, sfrutta le ripartenze per impensierire gli azzurri e su un cambio di fasce fra Gervinho e Ljacic, i giallorossi trovano il goal. Il passo tra l’esterno della Roma e Reveillere è notevolmente diverso, complice anche un’uscita maldestra di Reina, la squadra giallorossa va in vantaggio. Il Napoli, su indicazione del suo tecnico, continua con il suo continuo movimento di passaggi, i centrocampisti giallorossi aspettano soltanto il movimento propizio per attaccare e su uno di questi Stootman fa partire un bolide da circa 25 metri che s’insacca alla sinistra del portiere spagnolo Reina.

Il Napoli non è più in partita fino alla fine della prima frazione, non c’è la giusta personalità in campo. Il primo tempo fa notare un Hamsik che è un peso per l’attacco del Napoli, ha bisogno di minuti, ma questi vanno gestiti, abbiamo bisogno di calciatori che mordono le caviglie in mezzo al campo, speriamo che Behrami sia pronto. Personalmente ritengo che le migliori prestazioni fatte vedere dagli azzurri sono quando erano schierati i tre folletti alle spalle del Pipita, con i continui tagli alla ricerca del goal.

E’ anche vero che, la fortuna ci ha girato le spalle e quando questa accade, deve salire in cattedra quella personalità e mentalità che un tecnico della fama di Benitez deve dare all’ambiente inteso come squadra, tifosi e società. Proprio questo succede negli spogliatoi, la squadra è strigliata e nella seconda parte della gara, si vede un altro Napoli, una squadra corta, pronta ad aggredire gli spazi e dopo nemmeno un minuto si accorciano le distanze per un tiro di Higuain deviato in rete dall’ex Morgan De Sanctis. La squadra continua a macinare gioco, azioni, e il cambio tanto atteso arriva: fuori Hamsik, abulico dalla manovra azzurra per far posto al belga Martens. Si trova il goal del pareggio proprio grazie al belga, che penetra nella retroguardia giallorossa e trafigge l’estremo difensore giallorosso.

La Roma accusa il colpo, sente la pressione partenopea, ma la stanchezza si nota negli azzurri che cercano di mantenere lontano dall’area i cecchini giallorossi. Alla squadra manca la giusta personalità, quella mentalità che a tre minuti dal termine ti deve costringere a far fallo e non a subire un contropiede che ti castiga e ti fa uscire sconfitto dall’Olimpico. La gara termina con il punteggio di tre a due per i giallorossi, ma spero che all’allenatore abbia detto tanto. Abbia fatto capire che le gare importanti, quelle che possano decidere una stagione, devono giocare i calciatori in forma, quelli che fisicamente sono pronti. Il rientro di Behrami può essere considerato come un nuovo acquisto, soprattutto se fatto giocare in coppia con Jorginho. E adesso già si pensa alla gara di sabato in anticipo contro il Milan.

Nando Zanga

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