Tale, infatti, lo considerava Mazzarri che, a precisa domanda sulle capacità di Fernandez, rispose ad un cronista: “Il ragazzo è bravo, non c’è dubbio, il suo ruolo però è centrale di difesa; mica posso far fuori Cannavaro per farlo giocare”. Come se estromettere il buon Paolino fosse un reato di lesa maestà. Il napoletano però alternava cose buone a strafalcioni difensivi, sovente responsabile di reti subite dalla squadra ma era sempre giustificato e difeso da tutti. Con l’avvento di Benitez però le gerarchie si sono invertite e Fernandez da terza scelta di Mazzarri (Britos, la seconda) è diventato titolare quasi fisso. Cannavaro? Ora gioca al Sassuolo. Tornando a Fernandez bisogna dire che tranne uno, massimo due errori a gara, è sempre più autorevole e convincente. Solo che a differenza di Cannavaro, Fernandez viene menzionato soltanto per gli errori non per le ottime giocate che compie.
Quest’anno l’argentino sta fornendo una rendimento costante, bella personalità in campo ed ottimo colpitore di testa. Riesce ad impostare bene il gioco, dopo il disimpegno difensivo ed i suoi lanci in profondità sono più precisi e meno avventati di quelli che faceva Cannavaro. È riuscito a limitare se non annullare diversi goleador avversari; peccato commetta sempre quell’errore, al massimo due, a gara. Ditemi voi però chi è quel difensore esente da errore o che gioca in modo impeccabile. Anche i calciatori più famosi, a volte, fanno errori talmente banali da far restare basiti i tifosi. Fernandez si sta ritagliando un posto nel Rafa-Napoli con le sue capacità, senza enfasi o accrediti immeritati. Ha saputo aspettare il suo turno con pazienza ed umiltà, dopo aver disputato, in prestito, un campionato nella Liga spagnola. È rientrato a Napoli, si è rimesso al lavoro di buona lena, sperando di poter diventare parte integrante del modulo di Benitez. Victor Ruiz, invece, nazionale spagnolo, approdò a Napoli due anni or sono e non volle aspettare. Si rese subito conto di non essere considerato un titolare da Mazzarri, siccome mal gradiva questa scelta decise subito di rientrare in patria. Fernandez invece ha saputo aspettare ed i fatti, dopo la scelta di Benitez, gli stanno dando ragione. Non sarà un top-player di difesa ma riesce sempre a dare un buon contributo alla squadra.
Se il Napoli incassa qualche rete in più del dovuto non è certo colpa sua: il centrocampo di quest’anno non riesce a fare una buona opposizione e si concedono, sempre più, praterie agli avversari.La difesa pertanto è messa sotto pressione e va in affanno. Con le negligenze dei calciatori in mediana, in gara, prima o poi, si subisce la rete inopinata. Il fronte offensivo poi, capeggiato dal “pipita” Higuain, per fortuna, riesce a sopperire a qualche defaillance difensiva. Federico Fernandez, giovane argentino di belle speranze, bistrattato da qualche tifoso e cronista poco oculato, merita maggior rispetto e considerazione. Nell’ultima gara vinta dagli azzurri contro il Milan l’argentino ha sbagliato soltanto il disimpegno che ha innescato la rete di Taarabt, poi ha disputato un’ottima gara cancellando dal campo un certo Balotelli. Se Federico Fernandez riuscirà ad evitare quell’errore, massimo due, che compie in ogni gara diventerà un top-player difensivo ed il Napoli potrà fare a meno di cercare altrove ciò che già possiede in casa. L’argentino ed Albiol potrebbero così diventare quella coppia ideale di centrali difensivi che tanto agogna il popolo napoletano. Entrambi organici ad un Napoli sempre più ambizioso e vincente.
Annibale Nuovanno