Napoli, truffa alla compagnia assicurativa: colpevole e vittima del sinistro erano la stessa persona

polizia13I dati identificativi personali di un 26enne, forniti in occasione della stipula di un contratto assicurativo, erano stati utilizzati per stilare un nuovo contratto assicurativo ad un pregiudicato, sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali.

A scoprire la truffa, sono stati gli agenti del Commissariato di Polizia “Secondigliano” che hanno denunciato in stato di libertà due fratelli, V.G. e A.G. di 23 e 31 anni, titolari di un’agenzia di pratiche auto al Corso Secondigliano ed un pregiudicato di L.B. 42anni, perché responsabili, in concorso tra loro, del reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

La vittima, infatti, era stato contattato dalla compagnia di assicurazioni che chiedeva contezza circa un sinistro, avvenuto nello scorso mese di dicembre, tra il suo scooter ed un’autovettura, intestata al pregiudicato.

Il giovane, che ha disconosciuto da subito d’essere intestatario di uno scooter, si è rivolto alla Polizia per sporgere denuncia.

I poliziotti hanno così accertato che lo scooter in questione, era nella disponibilità dello stesso proprietario dell’auto, ossia il pregiudicato che era anche la vittima del sinistro e che tale stratagemma era stato architettato per truffare la compagnia assicuratrice.

E’ stato accertato, inoltre, che L.B. lavorava in quell’agenzia di pratiche auto, in quanto sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, in quanto stava scontando una condanna per i reati di truffa ed associazione a delinquere.

Gli agenti hanno rinvenuto, nella disponibilità del pregiudicato, anche lo scooter intestato all’ignara vittima.

Nell’ambito delle indagini della Polizia, in Via delle Filandre, inoltre, è stato scoperto un box al cui interno erano nascoste due autovetture rubate, una Fiat 500 ed una Alfa Romeo Giulietta.

I poliziotti hanno anche rinvenuto e sequestrato vari arnesi, targhe di prova, delle targhette alfanumeriche utilizzate per la contraffazione del telaio.

L’intestatario del box, F.G. di 53 anni, è stato denunciato in stato di libertà per il reato di  ricettazione.

 

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