Dopo lo scempio della gestione del ciclo dei rifiuti in Campania con particolare riferimento all’area vesuviana e al suo carico di rifiuti tossico nocivi versati nell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio e nelle sue aree contigue, è diventata legge dello Stato. Quel decreto legge denominato “terra dei fuochi” è legge.
La discesa in campo dell’esercito per evitare il versamento illegale di rifiuti, la presa di posizione dello Stato con provvedimenti esemplari per chi abbandona il solo sacchetto o l’accensione di roghi sono tutti i provvedimenti sanzionati dalla legge. Nella stesura dei comuni inseriti tra le aree a rischio e zone limitrofe cui la legge di conversione fa riferimento, hanno escluso i comuni di Terzigno e Boscoreale.
I comuni citati, inseriti invece nel protocollo prefettizio sottoscritto per la lotta ai roghi di rifiuti tossici perché entrambi i comuni attraversati dalla SS 268 diventata, la strada dei versamenti illegali di rifiuti speciali, oltre ad essere considerata dagli eventi accaduti, la strada della morte, sotto i cui cavalcavia sono depositate a tutte le ore, ma in speciale modo nell’arco notturno rifiuti tossici/speciali.
Terzigno, tramite i comitati civici costituiti chiederà in primo luogo al Prefetto di Napoli e al Presidente della Regione, on. Stefano Caldoro e ai vari membri istituzionali di cui è presente la Regione Campania, l’individuazione precisa previste dalla Legge senza lasciar fuori nessuno distribuendo equamente mezzi, risorse e interventi per un’efficace soluzione delle problematiche attinenti la messa in sicurezza di quei territori e la salute dei suoi abitanti.
Nando Zanga