Sono stati presentati questa mattina – si proseguirà anche nel pomeriggio e domani, martedì 18 febbraio – presso l’Aula “Romolo Cerra” dell’Istituto “Pascale” di Napoli, i risultati del primo anno di test del programma di chirurgia urologica robotica: l’Istituto napoletano è riuscito a replicare tutti gli interventi chirurgici che si fanno solitamente e adesso si apre anche all’esterno, per un programma di chirurgia urologica robotica regionale.
Nel corso del 2013 sono stati compiuti circa 130 interventi chirurgici con la tecnologia robotica “DaVinci”, superato ampiamento l’obiettivo dell’Istituto “Pascale” di Napoli di compiere circa 100 interventi chirurgici, con enorme soddisfazione per la dirigenza ospedaliera.
I risultati di questo primo periodo di test mostrano una chirurgia urologica robotica minimamente invasiva per i pazienti, capace di assicurare risultati eccellenti e tempi di recupero rapidi, limitando drasticamente il fabbisogno di trasfusioni, accorciando la durata dell’intervento e mitigando anche i rischi di complicanze. Tra gli obiettivi dell’istituto “Pascale” vi è un modo per contribuire ad attrarre pazienti e a permettere ai medici di affrontare i casi più complessi in modo minimamente invasivo, riducendo anche la mobilità passiva extraregione e i costi passivi del sistema sanitario regionale.
Si tratta di una tecnologia che conta 60 esemplari in Italia, distribuiti per la maggior parte al Nord, e solo tre esemplari in Campania. Il direttore S.C. di Urologia, Dr. Sisto Perdonà, ha così commentato: «Il bilancio di questo primo anno di test, durante il quale abbiamo replicato tutti gli interventi chirurgiciè assolutamente positivo, ma, viste le potenzialità, il nostro obiettivo è la condivisione delle esperienze e la creazione di una scuola di chirurgia robotica. L’implementazione di un programma di chirurgia robotica “di successo” rappresenta un fattore di riduzione dei costi del sistema sanitario. Puntiamo a ridurre di almeno il 44% la mobilità passiva “urologica” in Campania».
L’esportazione del modello organizzativo del Pascale avverrà attraverso la realizzazione della rete oncologica regionale che, deve favorire l’integrazione delle diverse competenze su di un piano di pari dignità tra le strutture di coordinamento della rete, gli ospedali periferici ed il territorio. Alla luce di tutto ciò, l’assistenza al paziente oncologico viene garantita in tutta la regione dalla rete oncologica, che si basa sulla condivisione delle esperienze tra le strutture e sulla fornitura di attività di servizio che consentono di rispondere a tutte le necessità attraverso l’integrazione delle diverse competenze presenti nell’ambito regionale.
Presupposto fondamentale affinché venga attuata la rete oncologica è l’acquisizione di tecnologie altamente innovative da mettere a disposizione delle altre strutture regionali in un programma operativo di economie di scala, che consenta l’utilizzo di una apparecchiatura per più soggetti, in primis tra IRCCS e Aziende Ospedaliere Regionali.