Pomigliano d’Arco, il sindaco: noi completamente estranei allo scempio della Biblioteca “Nicola Esposito”

russo sindaco

Monta la polemica su quella che abbiamo definito una struttura “fantasma”, lo spettro monumentale figlio dello spreco e della cattiva gestione delle passate amministrazioni comunali della città pomiglianese: la Biblioteca Nicola Esposito.

Tramite l’ufficio stampa, il primo cittadino Raffaele Russo si dice sconcertato per la poca chiarezza nell’esposizione dei fatti che riguardano la vicenda Biblioteca Esposito.
Il sindaco tiene a precisare che la struttura destinata alla nuova Biblioteca, voluta dalla precedente Amministrazione, si presentava sterile e non a norma agli occhi degli attuali amministratori comunali già dal principio del mandato. Una situazione che presentava l’ impossibilità di poter attuare qualsiasi tipo di intervento strutturale e fiscale per una biblioteca che non è stata mai attivata.

Al contrario, come ci ha precisato il portavoce del sindaco, i cinquantamila volumi donati dal professor Esposito al comune, giacenti da anni in un deposito, sono stati spostati e, con l’ausilio della “Fondazione Imbriani”, si è provveduto all’inventario e alla pulitura dei volumi per evitare lo smarrimento o addirittura il deterioramento dei libri che ad oggi sono custoditi nella struttura di appartenenza in attesa di tempi migliori.
Sembrerebbe quindi che pur con inesistenti fondi l’amministrazione Russo stia facendo ben oltre il possibile per difendere il patrimonio librario della biblioteca donata ai cittadini come eredità della propria identità culturale al fine di salvaguardare la memoria storica di Pomigliano d’ Arco.

Russo, come del resto avevamo scritto e precisato sullo scorso numero del nostro giornale, si dichiara completamente estraneo all’ iter fumoso che ha accompagnato la ricostruzione dello stabile mai diventato biblioteca e allo sperpero di fondi allora elargiti per quel progetto.

Quelle che possono essere definite vicende nebulose e incomprensibili, hanno avvolto un progetto non ideato e non perseguito dall’Amministrazione Russo.
Del resto, come ci è stato sottolineato dal palazzo di città, completare e riutilizzare la struttura di corso Umberto I come biblioteca, non è mai rientrato nel programma elettorale dell’attuale sindaco nella consapevolezza che tale opera, cosi come si presentava agli occhi della coalizione di centrodestra che poi ha guidato la città negli ultimi anni, prevedeva un impegno pecuniario al di la delle possibilità delle casse comunali.

Al momento, quindi, resta solo la Torre dell’ Orologio, che ospita la biblioteca comunale, a rappresentare, e nel migliore dei modi possibili, la cultura della cittadina delle industrie con un patrimonio librario antico e moderno che testimonia la storia e la cultura del paese. Un patrimonio librario ben custodito e gestito da impiegati comunali altamente qualificati.

Tante le iniziative e gli interventi che l’ amministrazione di Lello Russo ha intrapreso e concretizzate a favore della cultura e del sociale, anche combattendo straordinari autogol messi a segno dalle precedenti amministrazioni.
Speriamo di poterne parlare presto proprio con il primo cittadino, anche per parlare degli impegni amministrativi che aspettano l’amministrazione in questa seconda parte di mandato.

Cinzia Porcaro

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano