Fa tappa ad Ottaviano la mobilitazione promossa dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del Circondario del Tribunale di Nola. Lo scorso 17 Febbraio infatti, si è svolto un sit-in dei “togati” vesuviani nei pressi degli uffici del Giudice di Pace di Ottaviano. A promuovere la mobilitazione, l’Ordine degli Avvocati di Nola presieduto dall’Avv. Francesco Urraro e l’Associazione Forense “Pasquale Cappuccio” presieduta dall’ Avv. Antonio Ragosta.
Il Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati di Nola, di concerto con le Associazioni Forensi operanti sul territorio, ha deciso l’installazione di gazebo nelle pubbliche piazze e nelle adiacenze degli uffici giudiziari, per distribuire materiale informativo sulle ragioni della protesta degli avvocati “che è una risposta al tentativo sempre più evidente di ostacolare l’accesso dei cittadini alla giustizia, mortificandone le legittime aspettative di tutela dei propri diritti.
” Gli avvocati, in sostanza, protestano i recenti provvedimenti legislativi “che consentono solo alle persone benestanti l’accesso alla tutela giudiziaria e comprimono drasticamente il diritto alla difesa che la Costituzione italiana garantisce ai cittadini.” La mobilitazione, oltre che all’informazione ai cittadini delle tematiche della protesta, è servita altresì per organizzare la partecipazione di Avvocati e Praticanti Avvocati del Foro Nolano alla Manifestazione Nazionale in programma a Roma per il prossimo 20 Febbraio. E’ inoltre indetta dal 18 al 20 Febbraio, l’astensione da tutte le udienze. Ottaviano, è solo l’ultima tappa degli avvocati vesuviani, dopo Sant’Anastasia, Nola, Marigliano, Pomigliano d’Arco, Acerra.
“Si è stabilito di portare la protesta al di fuori delle aule giudiziarie – fà sapere l’ Avv. Antonio Ragosta, Presidente dell’ Associazione Forense “Pasquale Cappuccio” di Ottaviano – per far comprendere, mediante una capillare attività di informazione, che la protesta non riguarda solo gli avvocati ma i cittadini tutti, in quanto i continui attacchi, da parte degli organi politici, non solo sono diretti a minare la rilevanza costituzionale della professione di avvocato ma anche ad una discriminazione che scoraggia l’accesso alla tutela giudiziaria da parte dei cittadini, relegandola a privilegio di coloro che possono permetterselo, in funzione delle possibilità economiche.”
Pasquale Annunziata