L’avv. Michela Izzo del CODACONS Campania, con la presente DENUNCIA dando voce allo sdegno dei cittadini di questa terra, che risulta letteralmente esclusa dalla previsione normativa. Ciò a voler dire che l’inquinamento di cui si è parlato negli ultimi 10 anni era una bufala, ed ancora significa CHE LE INCHIESTE realizzate prodotte a chi d’autorità avrebbe dovuto accogliere le istanze sono rimaste lettera morta. Adesso basta, questa terra non solo è stata per tanti anni teatro del malaffare per i trafficanti di rifiuti tossici, ove persino le autorità locali evitavano di parlarne, ove è sotto gli occhi di tutto la presenza di due siti altamente inquinanti con conseguenze sulla salute dei cittadini devastanti.
Tale circostanza risulta provata dagli accertamenti e studi ASL Caserta, soprattutto da uno studio compiuto dal distretto all’ora 16, con a capo la dott.ssa Guida. Dunque che siamo devastati dall’inquinamento e che non siamo certo sicuri che tale inquinamento non abbia invaso le falde acquifere risulta oggi un dramma che addirittura si conclama paradossale perché mentre il Codacons affronta il problema tutela AMBIENTE-CITTADINO in ogni forma, dalla sensibilizzazione delle nuove generazioni, alla cultura della tutela e alla difesa contro coloro che avrebbero dovuto difenderci invece hanno guardato altrove, si trova addirittura a dover affrontare l’enorme MACIGNO PER IL COMUNE DI SAN FELICE A CANCELLO DI ESSERE STATO ESCLUSO.
Certamente il merito di tale scellerata decisione va ravvisata nella poca, ma molta poca attenzione che sin dalle istituzioni territoriali si è manifestata. Hanno ben tenuto in sordina tale grave problema, difatti una commissione veniva costituita ma NON SI CONOSCONO GLI ATTI REALIZZATI, NE’ GLI INTERVENTI EFFETTUATI o NON PRESSO LE ISTITUZIONI SOVRAORDINATE. Ci chiediamo dove sono stati i politici territoriali e dove i loro referenti politici parlamentari. Ciò conclama la carenza di tessuto istituzionale forte e saldo per riscontrare le problematiche del tessuto territoriale-cittadino! Oggi appare molto semplice sbraitare della disgrazia dei cittadini, tentando di passare per fautore di salvezza per l’ambiente. Ci appare assurdo che nei tempi e nei modi, ove ritenendosi sufficientemente preparati ed ispirati sulla materia non hanno inteso chiedere all’osservatorio ambientale Codacons il supporto idoneo per addivenire a quel confronto chiaro e inequivocabile che avrebbe salvaguardato l’inserimento, come è accaduto per gli altri siti.
Dunque con la presente, il Codacons Valle di Suessola, con la presente richiedere formalmente alle istituzioni in indirizzo che venga riconsiderata lo stato ambientale della città di San Felice a Cancello, atteso che risulta agli atti l’esistenza delle “cave dismesse” esistono addirittura esami tossicologici in merito . Il Codacons. Sempre dalla parte dei cittadini, RICHIEDE, che vengano disposti i dovuti controlli dei siti individuati quali fonti inquinanti ed oggetto di ex sversamento di rifiuti tossici, laddove se tali controlli non sono STATI REALIZZATI DI RECENTE, perché non richiesta da chi di dovere. Oggi siano le Istituzioni sovra territoriali ad operare per il bene di una città che ALTRIMENTI RIMARREBBE ESCLUSA DALLA DISCIPLINA NORMATIVA.
Ancora, si precisa che si chiederà all’Autorità giudiziaria di perseguire i rappresentanti delle istituzioni territoriali e sovraordinate qualora emergessero delle carenze nell’espletamento delle funzioni in merito alla problematica della terra dei fuochi. E qualora riscontrassimo un muro di gomma rispetto alle istanze di inserimento nell’elenco di cui alla legge varata, saremo costretti a proporre una azione collettiva per il danno derivato prima DALL’INQUINAMENTO CONCLAMATO E DOCUMENTATO E POI DAL FATTO DI ESSERE STATI ESCLUSI DALLA LEGGE DELLO STATO. Quello stesso Stato CHE CHIAMEREMO A RISPONDERE PER LE RESPONSABILITA’ riscontrabili.