La mini serie positiva della Juve Stabia targata 2014 si ferma al Franchi di Siena: le Vespe escono sconfitte sui titoli di coda della partita per 1 a 0 grazie al gol di Dellafiore al 94’, ad un soffio del triplice fischio dell’arbitro. Il Siena ha meritato la vittoria per la caparbietà messa in campo specie nella ripresa quando i bianco-neri di mister Beretta hanno ripetutamente impegnato il portiere Benassi che ha evitato la capitolazione della porta stabiese in più di una occasione. I giallo-blu si sono discretamente comportati nella prima frazione della gara quando in apertura hanno sfiorato la marcatura prima con Zampano e poi con Sowe , poco incisivi però al momento della finalizzazione . La squadra di mister Pea ha però peccato di coraggio nel secondo tempo non operando alcun tipo di ripartenza e rintanandosi nella propria metà campo alla difesa dello 0 a 0. La squadra è calata nel secondo tempo sotto il profilo atletico e sono apparse evidenti delle pecche in fase difensiva quando i giallo-blu hanno più volte perso palla non gestendo al meglio la fase di possesso.
A mister Pea non è piaciuta la prestazione dei suoi : “ Il match mi ha ricordato quello perso a Carpi . Stesso punteggio 1 a 0 e soprattutto sconfitta arrivata negli ultimi secondi del match. E’ stato fatto un passo indietro rispetto alle ultime uscite ma il discorso salvezza resta sempre aperto. Resta l’amaro in bocca per punto sfuggito all’ultimo secondo che avrebbe fatto morale, però non dobbiamo demoralizzarci. La sfida di Sabato contro il Cittadella sarà da vincere a tutti i costi”. Anche contro il Siena il modulo proposto è stato il 3-5-2 ma stavolta in attacco mister Pea ha fatto partire titolare Sowe , mentre Falco è entrato solo nella ripresa. In difesa Di Nunzio è stato preferito a Lanzaro mentre nel secondo tempo ha fatto l’esordio Piccioni sostituendo Ghiringhelli in retroguardia. Ha fatto la sua prima apparizione anche Manuel Giandonato a centrocampo: l’ex giocatore della Juventus deve però ancora ritrovare passo e forma fisica per contribuire alla causa della Juve Stabia. Sabato prossimo al Menti arriva il Cittadella , squadra anch’essa impelagata nei bassifondi della classifica. Sarà una gara all’insegna degli ex: Di Carmine, Di Nardo e Ciancio fra le fila campane, Jidayi nelle fila venete. La formazione di mister Foscarini è reduce da ben cinque sconfitte di fila e nel girone di ritorno non ha ancora conquistato un punto. Nell’ultimo turno ha perso in esterna a Latina non senza qualche rammarico. Gli ultimi precedenti al Menti in B hanno visto un pari 1 a 1 lo scorso anno e una vittoria per 3 a 1 degli stabiesi due anni fa. Proprio contro il Cittadella la J.Stabia ha colto l’unica vittoria in trasferta in questa stagione il 21 Settembre 2013 con i gol di Lanzaroe Sowe.
E’ un match da dentro o fuori questo contro il Cittadella: vincendolo la J.Stabia si porterebbe a meno quattro proprio dalla squadra di mister Foscarini. La zona play out è attualmente ad un gap di otto lunghezze con Reggina e Novara rispettivamente a quota 22 e 24. Sabato prossimo ci sarà proprio Novara-Reggina. L’altra contendente per la salvezza, il Padova, avrà un difficile match interno contro l’Empoli.
Vedendo l’equilibrio che regna in questo campionato cadetto, è ancora tutto da decidere per le sorti della salvezza. Le Vespe possono ancora dire la loro a patto di osare di più , di proporsi maggiormente in attacco per risalire la china che la separa dai play out. I finali di partita sono costati almeno 10 punti agli stabiesi , visto che la retroguardia ha beccato gol proprio negli ultimi minuti topici ai fini del risultato finale. Il match contro il Cittadella potrà essere una svolta per Caserta & soci : sebbene ancora mancanti di Mezavilla e Vitali, i giallo-blu non hanno alternative. Bisogna affrontare la partita con calma senza farsi prendere dalla frenesia perché il Cittadella scenderà al Menti come ha fatto la Reggina nell’ultima casalinga.
I veneti saranno ancora privi della punta Coralli, ma possono fare affidamento su giovani di prospettiva come Perez, Piscitella, Donnarumma e Surraco.
Domenico Ferraro