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Sarà presentato a Pompei il docufilm “Nella Terra dei Fuochi” di Marco La Gala

nella terra dei fuochi POMPEI (3)“In Campania, ai piedi del Vesuvio, nella stessa terra che i Romani chiamavano «Felix», esistono più di 2500 discariche illegali di rifiuti tossici. Centinaia di terreni sono completamente lasciati a se stessi e trasformati in discariche. Una piccola cooperativa sociale prova a recuperare un campo abbandonato da più di 20 anni. Riscoprendo la cultura contadina e le tradizioni popolari di un mondo che rischia di scomparire”. Questa la sintesi del docufilm “Nella Terra dei Fuochi”, realizzato e presentato dal giovane regista Marco La Gala, giovedì 27 febbraio alle ore 18 presso la Sala Consiliare del Comune di Pompei, nell’ambito delle iniziative promosse dal Comitato Biblioteca.

Marco La Gala è un giovane regista residente a Parigi, originario di Nola, una cittadina situata nel cuore della Terra dei Fuochi, nella Campania martoriata dalla camorra e dalla gestione criminale dello smaltimento dei rifiuti, che si riducono in cumuli fumanti, sparsi per le campagne tra Casertano e Napoletano.

Attraverso le immagini, “Dans la terre des feux” – questo il titolo in francese, lingua di adozione del regista – racconterà le storie di persone comuni e le lotte di quanti, negli ultimi anni, hanno cercato di difendere la propria terra, documentandone la quotidiana tragedia.

“Nella Terra dei Fuochi” in breve tempo è diventato un vero e proprio caso, con proiezioni in piazze, scuole, all’interno di cineforum e con una grande eco mediatica in rete.

Per realizzare il docufilm, il regista ha seguito le vicende della cooperativa sociale Ottavia di Marigliano, legata a Libera, che ha deciso di recuperare un campo abbandonato, ripulendolo e riportandolo alla sua funzione iniziale: la produzione di prodotti agricoli sani e naturali.

Nell’opera di Marco La Gala, la Terra dei Fuochi appare come una zona molto complessa, un territorio bellissimo, pieno di storia, una macroarea che si estende, senza soluzione di continuità dal Vesuvio fino alla Terra di lavoro. Un piccolo mondo devastato a partire dagli anni ’70. Il problema più forte, al contrario di quanto si possa pensare, non è a Napoli, ma nella provincia, dove vengono sversati i rifiuti, che non sono solo quelli solidi urbani, ma anche quelli tossici, industriali, gli scarti di fabbrica. I veri rifiuti, quelli per cui ci si ammala semplicemente per aver mangiato prodotti coltivati in quelle terre. In realtà, come lo stesso regista sottolinea, sta passando il messaggio che tutto è inquinato, che tutti i prodotti siano avvelenati, ma non è così, altrimenti saremmo tutti morti. Nel sottosuolo ormai c’è di tutto, mercurio, cromo, solventi chimici, sostanze che entrate in contatto tra di loro creano composti che quasi sicuramente renderanno le terre non bonificabili per i prossimi decenni.

Nonostante la gravità del tema, il docufilm “Nella terra dei fuochi” racconta una storia che dà segnali di speranza, riscoprendo la cultura locale e le tradizioni popolari di un mondo che rischia, con grave danno per tutti, di scomparire per sempre.

 Agnese Serrapica

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