Sembra un braccio di ferro tra i Lavoratori Socialmente Utili, LSU, che hanno occupato una ottantina di istituti in provincia di Napoli, di fatto impedendo l’accesso degli studenti, e i genitori di alunni, soprattutto di materne ed elementari. Trovando i portoni chiusi gli alunni, anche i più piccoli son dovuti tornare a casa creando disagi per le famiglie.
Alla fine di questo mese scadranno gli accordi con le cooperative e molti contratti non saranno riconfermati visti i tagli sulla scuola. Questo comporterà sicuramente che molti LSU non saranno riconfermati nelle rispettive cooperative.
Ovunque i contratti rinnovati sono stati al ribasso, non sette ore di lavoro giornaliero, ma 3 ore e 40 minuti con un ridimensionamento del 50% dello stipendio. Da circa novecento euro a poco più di quattrocento.
In Campania (e Sicilia) questa procedura non è arrivata a compimento perché le gare sono state sospese per eccesso di ribasso.
Addirittura a Pozzuoli nel primo circolo didattico “Guglielmo Marconi”, la dirigente è entrata nella sua scuola e vi si è barricata per impedire una nuova occupazione da parte degli Lsu.
Certo la situazione è drammatica e la soluzione non facile. E’ febbraio volge al termine.
Stefano Cavallini
Presidente Regionale Anief Campania