Il fischio d’inizio sarebbe fissato per le 11:00, ma Herculaneum-Ponticelli comincia molto prima. Perché agli appuntamenti – quelli che contano – si ha paura di arrivare sempre troppo tardi ed allora finisce che si arriva in anticipo. La partita dell’anno inizia sugli spalti, nella nebbia fitta dei fumogeni che avvolge ed abbraccia la passione tutta rosso-granata di due piazze (i colori sociali del Ponticelli sono il bianco ed il rosso) con la voglia matta di tornare ai fasti di un tempo.
Millecinquecento spettatori – avete letto bene, millecinquecento (di cui trecento ospiti) – vestiti dei loro abiti più belli sarebbero già un quadro meraviglioso, eppure fanno soltanto da cornice – impareggiabile certo – ad una partita che sembra dipinta davvero per quanto è stata bella: un autentico capolavoro. D’altronde agli appuntamenti, si sa, non si arriva mai a mani vuote. L’ Atletico Vesuvio Herculaneum dal canto suo porta in dote 54 punti, il Campania Ponticelli 51, niente male per cominciare.
Per cominciare ci sarebbero un pallone strappato a Laureto sul più bello all’altezza del dischetto ed una insidiosa punizione di Bottone dai 30m su cui Prete fa buona guardia, ma nella testa rimbomba ancora il boato dell’ 8’ minuto di gioco, quando Laureto incorna sotto l’incrocio una punizione laterale di Falanga. Dopo la partenza shock gli ospiti cercano di tenere il pallino del gioco, ma non riescono mai ad impensierire sul serio la squadra locale. E’ proprio quest’ultima, invece, ad andare vicina al raddoppio alla mezz’ora, ma Bianco pecca d’altruismo a pochi metri dalla porta, sciupando l’ottimo uno-due eseguito con uno scatenato Laureto. I granata pagano carissimo l’errore, perché un minuto più tardi, a proposito di capolavori, è Bottone a disegnare una traiettoria mozzafiato su calcio di punizione dal limite per il momentaneo 1-1.
La gara a questo punto si accende e fioccano le occasioni da rete, specie per gli uomini di Ulivi. Al 34’ Falanga calcia debolmente nel bel mezzo di una mischia in area; al 40’ splendido lancio di Orefice per Casonaturale, che di testa, all’indietro, colpisce l’incrocio; e, prima del gong parziale, deviazione in angolo di Avino su rasoiata dalla distanza di Falanga. Il secondo tempo si chiude così com’era cominciato, ovvero con ben tre tentativi a rete da parte dei locali. Prima è il piede di Avino a negare la gioia del gol a Casonaturale, poi è lo stesso numero dieci a spedire la sfera alta. Al terzo minuto di una ripresa arrembante è, invece, capitan Basso a mancare il bersaglio di poco.
Quest’ultimo si fa perdonare al 66’, quando trova una bellissima imbucata per Liccardi, che di piattone spedisce la palla nell’angolino più lontano. L’incredibile mole di gioco prodotta dai granata (alla fine saranno dodici tiri in porta contro tre) rischia, però, di essere vanificata dalla doppietta personale di Bottone, che al 73’ è il più lesto ad avventarsi sulla palla messa dentro da Esposito da calcio piazzato. Invece, come accade solo nelle favole più belle, al 90’ De Faenza trova una poderosa girata di testa, che manda in visibilio il proprio calorosissimo pubblico e soprattutto porta l’Herculaneum un po’ più vicina all’Eccellenza. Più sei a sette giornate dal termine, niente male nemmeno per terminare.
Michele Di Matteo