Si è tenuto oggi pomeriggio nella sala Teatro del plesso Capoluogo del I Circolo di Pompei un incontro tra gli ex LSU, che la scorsa settimana hanno occupato la scuola, i membri del Consiglio di Circolo ed i genitori degli alunni di Scuola dell’Infanzia e Primaria. Presenti la Dirigente Scolastica del I Circolo, dottoressa Nadia Citarella e la dottoressa Rita Maddaloni, delegata della Dirigente Scolastica del II Circolo di Pompei. A nome di tutti i lavoratori, è intervenuto Maurizio De Martino, ex LSU e Dirigente USB (Unione Sindacale di Base), il quale ha esordito ricordando che al 28 febbraio i dipendenti saranno tutti licenziati. “L’emendamento che ci riguarda è stato eliminato – spiega – perché ritenuto non attinente al decreto Salva-Roma. Siamo giunti alla conclusione che bisognerà forzare e riattivarsi in iniziative di lotta affinché il Governo emani un nuovo decreto, attuativo nel giro di poche ore. Il primo giorno utile per affrontare l’argomento nelle sedi istituzionali sarà solo mercoledì prossimo, perché oggi e domani sono i giorni della fiducia al nuovo Governo Renzi. Restano, dunque poche ore per salvare lavoro e dignità”. La Dirigente Scolastica ha invitato i lavoratori ad esporre chiaramente ai genitori presenti le motivazioni della protesta, che ha colpito esclusivamente l’edificio di piazza Schettini. Gli ex LSU hanno spiegato di aver scelto di occupare solo il plesso Capoluogo per un fatto logistico, essendo una scuola centrale ed hanno tutte le intenzioni di proseguire la protesta, mercoledì 26 febbraio con un presidio in Prefettura a Napoli e il 14 marzo a Roma, in una manifestazione contro la Spending Review. 
Infine, i lavoratori hanno tenuto a ribadire: “Con tutto il rispetto per il diritto allo studio, noi cerchiamo una tutela per il nostro diritto al lavoro, così come sancito dalla Costituzione italiana”. In chiusura, gli ex LSU si sono nuovamente scusati per il disservizio causato, ringraziando i genitori presenti e la Dirigente Scolastica per la comprensione e la disponibilità dimostrata nell’ascoltare le ragioni di tante persone, molte delle quali qualificate e specializzate, desiderose di conservare il posto lavoro e garantire ai propri figli un futuro dignitoso.
Agnese Serrapica
