Proseguono le indagini a Pozzuoli sull’omicidio del ventiquattrenne trucidato con 7 colpi di pistola calibro 9×21 per motivi di precedenza all’uscita da una discoteca del posto. La pista battuta sin dalle prime ore dagli inquirenti porterebbe lontano da Pozzuoli , precisamente nell’area compresa tra Scampia e Secondigliano.
Secondo alcune indiscrezione il killer, che si trovava a bordo di una smart in compagnia di un complice “istigatore” ( numerosi testimoni hanno dichiarato di aver sentito l’altro occupante della smart gridare al conducente “sparagli”) sarebbe un esponente della malavita organizzata e probabilmente unità del gruppo di fuoco del potentissimo sodalizio criminale di Scampia.
Nelle prossime ore si potrebbe giungere alla conclusione di una vicenda tanto assurda quanto paradossalmente “annunciata” : quotidianamente si parla di gioventù violenta, di affiliati in erba pronti a tutto pur di affermare la propria leadership violenta sui “normali coetanei” ma di concreto poi poco o nulla si mette in essere per blindare il territorio soprattutto nel weekend.
Purtroppo gli ultimi episodi di sangue hanno evidenziato la necessità di usare “il pugno duro” da parte dello Stato contro chi troppo spesso crede di uscire praticamente indenne da pesanti inchieste giudiziarie.
Questo il punto dolente : fin che i cittadini non avranno fiducia nella certezza della pena e nella severità della stessa ( ricordiamo che si parla di individui pronti a uccidere un giovane per futili motivi ) sarà impossibile da parte delle forze di polizia ottenere piena collaborazione da parte degli onesti contribuenti e sgretolare il muro di omertà che nasconde i camorristi . “ Se aspettiamo la polizia…..speriamo che ci pensi la camorra a fare giustizia”….queste oscene dichiarazioni sono state incredibilmente proferite da gruppi di studenti a Pozzuoli in relazione all’omicidio della “discoteca”: niente di più falso e socialmente deviante . Della serie : sul territorio puteolano l’alone sinistro della mala gode ancora purtroppo di un certo credito da parte delle nuove leve.
Alfonso Maria Liguori