Un incontro con il dirigente scolastico e soprattutto con i genitori del piccoli alunni del secondo circolo di Pompei per spiegare le proprie ragioni. Si è svolto nel pomeriggio di mercoledì scorso, presso la scuola dell’infanzia di Messigno, frazione a sud della città mariana, organizzato dai rappresentanti degli ex LSU che prestano servizio presso i due circoli cittadini.
“Non siamo dei terroristi, come vogliono presentarci agli occhi dei genitori delle scuole che nei giorni scorsi abbiamo occupato” a parlare è Maurizio De Martino, ex LSU e Dirigente USB (Unione Sindacale di Base) che ha aggiunto: “Non vogliamo essere causa di disagio per i giovani utenti della scuola, né tantomeno vogliamo rischiare di essere denunciati per un capriccio. Il fatto è che stiamo rischiando il posto di lavoro, un posto di lavoro che già oggi ci restituisce un salario al di sotto della soglia di povertà. L’alternativa è assolutamente inaccettabile: la riduzione delle ore di lavoro con il dimezzamento dello stipendio a circa 400 euro. A fronte di quanto sta accadendo non esiteremo a mettere nuovamente in atto forme di protesta drastiche con l’occupazione degli edifici”.
All’incontro, solidale con i lavoratori anche la dirigente del secondo circolo didattico di Pompei, la dott. Giovanna Giordano che ha confermato l’ottimo lavoro svolto dagli ex LSU che da anni sono impegnati nelle scuole, prima come collaboratori scolastici e successivamente come addetti alle pulizie degli edifici delle scuole pompeiane.
“Oggi ci viene proposto di svolgere il lavoro che facevamo sino ad ora, e forse ancora di più, in un orario dimezzato – dice l’ex LSU Michele De Martino – a tutto discapito del servizio che inevitabilmente sarà di qualità inferiore. E questo, quando si parla di ambienti dove andranno i nostri figli i più piccoli della nostra comunità è assolutamente inaccettabile”.
In mattinata i lavoratori in agitazione avevano anche occupato il provveditorato di Napoli che hanno abbandonato solo dopo aver ricevuto rassicurazioni su una certa proroga sino al 31 marzo del servizio da loro svolto.
“Se ci sarà concessa la proroga ci sarà più tempo per affrontare il problema- ha concluso Maurizio De Martino – ma non siamo disposti a farci ingannare con una semplice proroga. La nostra proposta l’abbiamo già fatta arrivare a Roma. L’unica strada secondo il nostro parere è l’internalizzazione di tutti i lavoratori, che del resto effettivamente sono indispensabili al buon funzionamento della scuola. Si salterebbero così i passaggi intermedi, attraverso le cooperative, che sono solo un dispendioso passaggio che non aiuta le casse dello Stato né favorisce i nostri salari.
Gennaro Cirillo