Il pareggio interno di Sabato scorso contro il Cittadella per 1 a1 ha di fatto sancito l’esonero di mister Pea dalla panchina giallo-blu: un’avventura durata circa 3 mesi che non ha dato la sperata svolta al campionato deficitario delle Vespe. Il tecnico lombardo aveva preso in mano le redini della squadra dopo la sconfitta interna contro il Trapani collezionando solo 8 punti in 11 partite: un bottino davvero esiguo specie se si considera che la J.Stabia ha pareggiato gli scontri diretti in casa contro Bari, Reggina e Cittadella e perso contro il Novara, facendosi rimontare e non cambiando mai passo e mentalità. Contro Brescia e Cittadella la squadra inoltre non ha saputo sfruttare il vantaggio numerico in campo dovuto alle espulsioni di giocatori avversari.
A Carpi e Siena si è perso di misura negli ultimi secondi del match dopo aver giocato sempre sulla difensiva senza trovare il guizzo neanche nelle ripartenze negli spazi lasciati dagli avversari. Pea aveva ereditato da mister Braglia la squadra all’ultimo posto e tale l’ha lasciata al mister grossetano , richiamato in panchina sabato sera dopo un consulto societario. Il match contro il Cittadella è stato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: il cambio modulo con il 3-4-1-2 , sicuramente più offensivo del 3-5-2, con Falco a supporto di Di Carmine e Sowe non ha prodotti effetti particolari. C’è anche da dire che la Juve Stabia ha fallito un calcio di rigore al 30’ del primo tempo con Di Carmine ( terzo errore decisivo per lui dal dischetto quest’anno), ma la squadra non ha poi saputo difendere il vantaggio conseguito con Sowe nel secondo tempo.
Nella parte finale del match i giallo-blu hanno sofferto parecchio in difesa nonostante il Cittadella giocasse con il solo Perez davanti ed inoltre i tre della difesa (Di Nunzio, Piccioni e Contini) hanno beccato tre gialli che probabilmente hanno condizionato la loro performance sul campo. Il solito Benassi ha anche messo una pezza salvando un gol fatto su tiro di Coly, altrimenti le cose sarebbero potute andare nel verso giusto per la squadra di mister Foscarini. La Juve Stabia ha così sprecato un’altra ghiotta occasione per accorciare il gap dalle contendenti per la lotta verso la salvezza ed ora il cammino si fa veramente duro.
Mancano sedici partite alla fine della stagione e l’unica mossa possibile era l’avvicendamento in panchina per richiamare il condottiero della B che non ci ha pensato due volte per ritornare alla guida della squadra. “Dopo l’esonero non ho più visto alcuna partita della Juve Stabia”-ha dichiarato mister Braglia all’indomani del suo ritorno- “ Ero molto amareggiato perché avevo fallito. Ora però dovremo vendere cara la pelle nei restanti match e se dovessimo retrocedere lo faremmo tutti insieme”.
Mister Braglia non rinnega i suoi errori, anzi come al solito è franco e senza peli sulla linea: “ Non guarderò in faccia a nessuno , farò l’allenatore senza fare il padre o il fratello maggiore. Ho richiamato all’ordine i veterani nella precedente gestione ma questo non deve avere nessuna influenza ora. Dobbiamo lavorare tutti insieme per provare a tirarci fuori da questa situazione anche se il tempo a disposizione è poco e la situazione è oltremodo critica”.
Quali correttivi apporterà Braglia e soprattutto su quali leve motivazionali agirà il tecnico per spremere il meglio da un gruppo forse prostrato psicologicamente ? “Sicuramente adotteremo la difesa a quattro nell’immediato e in questi pochi giorni prima del match contro il Lanciano cercherò di conoscere le caratteristiche dei nuovi arrivati. Quello che mi aspetto è che ognuno dei calciatori dia il massimo giocando a trecento all’ora”.
Un accorgimento tattico potrebbe essere quello dello spostamento in avanti di Caserta anche per sfruttare le capacità da finalizzatore del capitano , che mister Pea aveva arretrato a ridosso della linea difensiva. Il solo Di Carmine in attacco non riesce a sostenere il peso dell’azione offensiva, per cui il ritorno di Baraye , messo da parte nella gestione Pea , potrebbe essere un’altra via da perseguire così come il recupero di Doukara, fuori da tempo immemore. In alternativa si potrebbe affiancare Di Nardo a Di Carmine che hanno già giocato insieme lo scorso anno a Cittadella contribuendo alla salvezza con i loro gol. In attesa del rientro di Mezavilla e Vitale, a centrocampo potrebbero trovare spazio Suciu e Zampano, per dare spinta offensiva in 4-2-3-1 più coraggioso ed aggressivo, visto che ora la Juve Stabia deve giocarsi il tutto per tutto con la testa libera, non avendo più niente da perdere o da difendere fino alla fine.
Ogni partita sarà come una finale a cominciare dalla prossima trasferta a Lanciano contro quella che attualmente è la squadra rivelazione del torneo. I frentani di mister Baroni sono in piena lotta per la promozione e sicuramente al Biondi cercheranno di far propria la partita. Lo score dei rosso-neri, ora quarti in graduatoria, è di pregio in casa con solo 2 sconfitte ed appena 9 reti prese: la squadra, che applica il 3-5-2, è composta da elementi di esperienza come Troest, Turchi e Mammarella, ma anche di giovani interessanti come Casarini, Piccolo e Comi in avanti.
Ci saranno anche degli ex come Branescu e Falcinelli. Dopo la trasferta in Abruzzo ci sarà la doppietta casalinga contro l’attuale capolista Palermo e la Ternana . In queste tre partite le Vespe si giocheranno quanto meno il loro onore , cercando di mettere dei tasselli per l’impressa di conservare la serie B che ad oggi appare compromessa, ma con il piglio e la voglia di rivalsa di mister Braglia… “mai dire mai” !
Domenico Ferraro