Si comincia dalla Principessa sul pisello di Hans Christian Andersen: dunque una vellutata di piselli. Per passare alla Bella e la Bestia di Jeanne Marie Leprince de Beaumont che si accompagna ad uno sformato regale di carciofi guarnito da un arancino di riso bitorzoluto con cuore fondente. Per poi passare ai primi con Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol, rappresentato da un raviolo gigante ripieno di funghi con fonduta, e a seguire poi tanti secondi a base di ingredienti mediterranei e fiabe.
La fiabesca cena termina con Cappuccetto Rosso e Barbablù, con il cestino ai frutti di bosco, le Chiacchiere e il sanguinaccio.
“Un convivio dionisiaco non presta attenzione a collezionare annate né è motivato dal turismo del vino – scrivono gli organizzatori – non vive di bilance, di diete e di ipocondrie per la felicità degli psichiatri. Promuove invece la sperimentazione di gusti e sapori, offrendo la possibilità di ricorrere ad una cucina “interiore” colma di aromi, spezie ed infiniti colori”.