“L’Italia – ha spiegato il parlamentare originario di Boscoreale (Napoli) – è uno dei pochi Paesi che può vantarsi di contribuire ancora in maniera significativa alle azioni militari delle Nazioni Unite sotto forma di missioni di pace e non dimentichiamo che il decreto di rifinanziamento delle missioni vale una somma di oltre 600 milioni di euro”.
Alla luce di questo, ha ribadito il leader regionale del Movimento Popolare Campano (iscritto al gruppo Gal): “torniamo a interrogarci sul perché le Nazioni Unite debbano considerare la vicenda dei due marò italiani come una questione esclusivamente bilaterale tra Italia ed India e che senso abbia oggi consentire ai nostri militari di andare in giro per il mondo ad assolvere a un ruolo così importante, ma anche così rischioso e pericoloso, quando la comunità internazionale si defila nel momento in cui c’è da andare a difendere le posizioni dell’Italia in un frangente angoscioso e inquietante qual è quello dei due fucilieri italiani”.