È un parto difficile, quello che dovrebbe consentire la venuta al mondo della nuova «Giunta Balzano», a Boscoreale. Anzi, complicato. Chi dovrebbe dare al sindaco Balzano i nomi dei suoi nuovi assessori non si trova d’accordo nemmeno con se stesso e con il gruppo che rappresenta. Pare. E questo perché, fatti salvi i nomi di Raffaele De Falco (Progetto per Boscoreale), che dovrebbe restare vicesindaco in pectore (ma poi tutto è sempre possibile sino alla consegna delle deleghe) e quello di Dino Marcone, che conserverebbe il vecchio gruppo di deleghe, per gli altri non ci sono ancora certezze. Anche per Grazia Pisacane, pare ci siano problemi perché l’ex assessore della prima giunta Balzano sarebbe restia ad accettare, a sentire gli spifferi che arrivano dalla palude politica boschese, la delega ai “Servizi sociali”. E dunque, si starebbe cercando un nome nuovo da proporre al sindaco.
Il problema, anche in questo caso, è di difficile soluzione perché Pisacane, a sentire le voci dei politici che praticano il Palazzo, pare abbia fatto bene il proprio lavoro. Dunque, si sta aspettando che il consigliere Salvatore Nastri, al quale tocca indicare il nome, espressione di una corrente interna alla lista Pd – Boscoreale Democratica, prenda la decisione opportuna: mantenere Pesacane o metter un nome nuovo, che comunque garantisca continuità d’impegno e politica. Manca, ancora, mentre stiamo andando in stampa, il nome che dovrebbe essere indicato dal vertice del Pd – Boscoreale Democratica, correnti “Casillo – Ambrosio – Giordano”. Così come niente si sa sull’assessore che dovrebbe essere espressione di Giacomo Tafuro di “Uniti per cambiare”.
Nemmeno una sillaba sulla conferma o meno di Antonella Aquino è arrivata da quel fronte. Gli unici dati certi sono, per adesso, la definitiva rottura con l’Mpc (Movimento popolare campano di Pietro Langella), visto che nessun suo esponente entra in Giunta al posto di Carmine Sodano (l’assessorato che gli toccava è stato riassegnato al Pd – Boscoreale Democratica), e il rientro nella coalizione di Antonio Mappa che manterrebbe il suo incarico di “Presidente del Consiglio”.
Ancora, un ulteriore cambio ha visto interessato il Pd con Giovanni Ambrosio che succede a Salvatore Nastri nella carica di capogruppo del suo partito. Una scelta che non ha provocato alcun malumore, così come invece si credeva, considerato due cose: Ambrosio è politico di lungo corso ed estremamente esperto dei fatti politici dell’area, e Luigi Buffone che, come da accordi precedenti, avrebbe dovuto ricoprire la carica all’indomani del ritorno alla politica attiva, ha rinunciato alla pur prestigiosa offerta.
Non vorrebbe, Buffone, avere lacci e lacciuoli che lo vincolino troppo, si dice in ambienti a lui molto vicini. Ecco, questi sono dunque i fatti: a più di un mese dall’apertura della crisi e dall’azzeramento della Giunta, la politica boschese è ancora in alto mare. Forse lo sblocco ci potrà essere appunto mentre stiamo stampando perché c’è bisogno di prendere decisioni importanti per la città. Si tratterebbe di deliberare su progetti o quant’altro per i quali sono in arrivo cospicui fondi. Il rischio è che si resti al palo ancora una volta.