E non sfrocoliamo la mazzarella

Mount Vesuvius Erupting

Come va, signor Vesuvio? Oggi è più sereno, senza nuvole, diciamo.
Non c’è male, mi sono calmato. Non è possibile stare allerta e fingere di dormire. Sono anni che mi stanno rompendo l’animo e mi mettono la gente contro. Da un mese si stanno di nuovo appiccicando su dove scappare quando esploderò. Ma non dicono come. Pure la ferrovia “Cancello Torre Annunziata” non funziona più. Tra i binari ci crescono ortiche e automobili.
Automobili?
E che non lo sapete che sui binari la gente ci ferma le macchine, adesso?
Nessun giornale ne ha mai parlato
Eh, quelli se non ci scappa il morto o almeno una prognosi riservata e mo’ li vedi scrivere. Io parlo con voi solo perché siete mio paesano. Con i vostri colleghi, mai più
Perché, che le hanno fatto?
Ah, non ne sapete niente? Ogni anno, in estate o poco prima, quando arriva il caldo insomma, c’è il solito super esperto che annuncia come nei prossimi cinquant’anni avrò un’eruzione. Mo’ abbiamo cominciato anche prima con questa cosa della fuga: si vede che lo scirocco bollente dei giorni passati gli ha ricordato l’estate.
Beh? Che c’è di strano? Lei fa solo il suo dovere, se erutta.
E’ proprio per questo che cercano di addossarmi tutte le colpe di questo mondo. Se l’Africa sbatte contro l’Europa e ne viene fuori un mezzo terremoto, subito pronti: è stato il Vesuvio. Se Pozzuoli sale e scende, tutti a guardarmi con odio: è stata colpa del Vesuvio. Mai un giorno di pace. Mai un giorno di tranquillità. Ma i Campi Flegrei non li guardate mai?
Col bradisismo di Pozzuoli non c’entra, allora?
Niente! Lo giuro! Embé, che possa spegnermi subito e che non sia capace di fare mai più nemmeno una pernacchia, se non dico la verità.
Davvero non ha nessuna voglia di una bella eruzione?
E non sfrocoliate la mazzarella pure voi. Gli deve venire a loro l’eruzione. Ma bella proprio: devono avere il fuoco di Sant’Antonio, morbillo, scarlattina e varicella diffusa. Mi hanno fatto preoccupare: vuoi vedere, ho detto, che a mia insaputa mi ricopro di macchie rosso fuoco e pustolette di lava che mi danno tutto quel prurito. L’ultima volta passai due giorni a grattarmi.
Si riferisce a quella del 1944?
Proprio a quella. Per questo, quando ho letto sui giornali che ne dovrò avere ancora un’altra, mi sono depresso. Ho telefonato all’Usl ma il telefono era sempre occupato. Poi ho incaricato un amico, anche io ne tengo qualcuno, di quelli che contano, e mi ha prenotato una visita con un dermatologo, tra sei mesi. Ma, aspettare non mi preoccupa. Ci sono abituato ai medici della mutua.
E per l’eruzione?
Azzò! La testa è dura! Che ne so io quando da sopra Lui me l’ ordinerà? E che ne sanno quelli che dicono: entro cinquant’anni! Se tra qua a dieci anni, mettiamo, viene la fine del mondo? Sai che figura di niente che fanno. Io ci sono abituato ai tempi lunghi, anche a nove secoli di silenzio. Però non mi devono sfottere più. Se no m’incazzo e faccio fuoco e fiamme.
Poi non mi venite a dire che sono io il fetente!

Carlo Avvisati

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