La via Reviglione al confine con Scisciano, terra di tutti e di nessuno

BodyPartCinque, dieci, venti. Enormi, neri e in fila indiana. Non passano certo inosservati i grossi sacchi neri lungo la strada principale della località Spartimento, frazione che dista dal comune di cui appartiene, Scisciano, circa 3,5 Km e dove risiedono oggi più o meno 1000 abitanti.

Una lunga e graziosa strada di campagna, un triangolo di terra al confine di Scisciano località Spartimento, dalla strada via provinciale Fressuriello e dalla strada provinciale via Reviglione. Si tratta di un punto in cui si snodano tre strade che, in base ai lati e dalla provenienza, appartengono a quattro comuni diversi: Scisciano, Saviano, Somma Vesuviana e Nola.

Questo lungo tratto di strada, ricco di alberi da frutta e di nocciole, particolarmente trafficato per la facilità e la rapidità con cui collega i paesi dell’agro nolano, è dunque delimitata non da siepi ma da enormi sacchi neri di rifiuti. Sono anni che questi vistosi sacchi neri di plastica adesso in rovina giacciono, in modo disordinato, lungo il ciglio della strada e molti di essi sono stati strappati dai cani randagi che affollano la zona. Gli enormi sacchi contengono erbacce e residui agricoli misti a qualche barattolo o piccolo contenitore di plastica. Il contenuto fa pensare alla pulizia delle campagne circostanti per opera dei contadini stessi o di qualcuno che è stato autorizzato a farlo.

Quello che però non si riesce a capire è come mai quei rifiuti, ordinati e inquietanti, sotto gli occhi di tutti, sono ancora lì da anni e non sono stati rimossi. Sono diventati degli attrattori per i soliti incivili che, provenendo da ogni dove, stanno “arricchendo” la strada con altri rifiuti.

E così ai tanti sacchi già presenti, si stanno aggiungendo altri sacchetti di rifiuti indifferenziati di ogni tipo. Un vero sfregio alla natura e all’ambiente, uno schiaffo ai sacrifici di un comune che da tempo pratica la raccolta differenziata, un comune virtuoso dell’hinterland partenopeo.

É la fotografia di tutti i comuni situati all’ombra del Vesuvio, comuni dal centro cittadino pulito e virtuoso, avvolti come in un abbraccio, da una vasta distesa di campi verdi, un verde oltraggiato e umiliato dal nero dell’inciviltà e dell’indifferenza.
A detta di tutti, bisogna trovare il modo di risolvere il problema di questo breve tratto di strada. Un centinaio di metri nei quali il vero padrone è solo il degrado.

E se da una parte, l’appello va alle autorità competenti perché intervenga, dall’altra non può che rivolgersi anche quei cittadini incivili affinché non dimentichino buon senso ed educazione.

Raffaele De Falco

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