L’organizzazione e la collaborazione scientifica a mostre di elevatissimo valore culturale è una delle attività qualificanti su cui sono maggiormente impegnati i funzionari della Soprintendenza e che nel solo 2013 ha consentito l’organizzazione di ben 4 eventi di assoluto livello internazionale, capaci di richiamare centinaia di migliaia di visitatori e di mantenere sempre alta l’attenzione e l’interesse del mondo sui siti archeologici vesuviani. Oltre a quella di Monaco di Baviera, infatti, la Soprintendenza ha collaborato all’organizzazione delle mostre su Pompei ed Ercolano ospitate a Madrid, a Londra e a Filadelfia.
“Pompeya, catastrofe bajo el Vesubio” è il titolo della mostra ospitata dal 6 dicembre 2012 fino al 5 maggio 2013 presso la Sala delle Esposizioni del museo Canal di Madrid. Oltre 600 i reperti esposti, per lo più provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, attraverso i quali il visitatore poteva sperimentare i principali aspetti della vita nelle città distrutte dalla furia dell’eruzione. Un tema, questo della vita e della morte a Pompei ed Ercolano, presente fin dal titolo “Life and Death in Pompeii and Herculaneum”, anche nella mostra organizzata con la determinante collaborazione della Soprintendenza dal 28 marzo al 29 settembre 2013 dal British Museum di Londra. Una mostra entusiasticamente apprezzata non solo dalle migliaia di visitatori che la hanno potuta ammirare, ma anche dall’unanime favore della critica e dei media mondiali e che è stata accompagnata da un film prodotto dallo stesso museo londinese.
Infine, è stata inaugurata lo scorso 9 novembre e sarà visitabile fino al 27 aprile 2014 a Filadelfia la mostra “One day in Pompeii”. Oltre 150 i reperti in esposizione, organizzati grazie al lavoro congiunto degli archeologi della Soprintendenza e del Franklin Institute, per una possibilità forse unica di poter ammirare anche oltre oceano affreschi, mosaici, statue e gioielli provenienti da Pompei.
“La collaborazione scientifica all’organizzazione di mostre in Italia e nel mondo – afferma il soprintendente Luigi Malnati – è non solo un’attività qualificante del prezioso lavoro svolto quotidianamente dagli archeologi della Soprintendenza, ma è anche l’occasione per far conoscere a un pubblico sempre più ampio le meraviglie che custodiamo a Pompei ed Ercolano come al museo di Napoli e che contribuisce significativamente a tenere vivo l’interesse intorno ai siti archeologici tra i più importanti al mondo”.
Un’attività che nel 2013 ha portato nelle casse della Soprintendenza incassi e royalties per circa 700mila euro e che proseguirà anche nell’anno in corso con la mostra che sarà inaugurata il 28 settembre prossimo ad Amburgo.