Sodalizio collaudato quello fra il panificio Esposito e il ristorante President. La cucina dello chef Paolo Gramaglia s’unisce alla maestria del panificatore Carmelo Esposito. L’obiettivo è preciso: rilanciare il made in Pompei in Italia e all’estero, rievocando l’ars culinaria dell’antica città.
Pani e pietanze della Pompei sepolta rivivono nelle riproduzioni dei due imprenditori. E dopo il successo riscosso presso l’Italian Culinary Institute di New York dello scorso 18 gennaio, è arrivata un’altra occasione.
Lo scorso 5 febbraio Gramaglia ed Esposito hanno partecipato alla rassegna enogastronomica “I luoghi del vino, come bere un territorio” presso il Gran Caffè Gambrinus di Napoli.
Una degustazione guidata fra i vini di Piero Mastroberardino, perle pregiate della terra d’Irpinia, territorio noto per la produzione di Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi.
La degustazione dei vini è stata guidata dalla wine writer Marina Alaimo e la presentazione dell’incontro e degli ospiti da Romina Sodano, responsabile eventi Gran Caffè Gabrinus.
Per la parta gastronomica Paolo Gramaglia, chef del ristorante President di Pompei, ha preparato due piatti: risotto alla cipolla ramata di Montoro e costoletta di maiale nero casertano con salsa di broccolo.
E il pane, quello dell’antica Pompei, è stato riprodotto ed offerto dal panificio Esposito. Ricca la varietà: il pane dei ricchi con frutta candita e miele e quello dei poveri con crusca, al lardo e sugna.
Una kermesse dei sapori nella suggestiva location del Gambrinus.
E il brand Pompei che, nonostante i ripetuti crolli del sito archeologico e non solo, viene portato in giro dalla professionalità di due imprenditori, unita ad una ammirevole dose di buona volontà.
Marianna Di Paolo