La firma dell’atto è giunta in un momento particolarmente delicato per il settore della laboratoristica, da tempo alle prese con una crisi sostanziale e sistemica resa ancora più profonda dalla riduzione dei costi medi, dalla modifica delle regolamentazioni regionali per l’accredito delle strutture e dalle politiche di spending review adottate dagli enti locali per ridurre i costi della sanità pubblica. Un comparto caratterizzato dall’elevata professionalità, costretto, però, a fare i conti con l’eccessiva polverizzazione delle imprese e con la predominanza della committenza pubblica.
E’ proprio per affrontare e risolvere questo tipo di problematiche che CIFA e FEDERLAB hanno deciso di attivarsi, lavorando assieme per la sottoscrizione di un Contratto Nazionale specifico in grado, cioè, di gestire al meglio le esigenze e le emergenze che potrebbero profilarsi nel triennio di durata dell’accordo. Ma ora diamo un’occhiata al documento.
Atti alla mano, il nuovo CCNL riconosce e garantisce una vasta gamma di benefici ai lavoratori che potrà essere adottata e prolungata anche in presenza di piani di ristrutturazione aziendale. A tal fine, proprio per garantire il livello di professionalità dei dipendenti, e quindi il loro eventuale reimpiego in determinate situazioni di crisi, l’accordo affida al FonARCom, il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua, creato da CIFA e CONFSAL, tutta una serie di competenze sulla qualificazione e il loro aggiornamento professionale. Contestualmente, si procederà con una nuova classificazione del personale tarata sul “core business” dei laboratori, consentendo, in tal modo, di premiare e di salvaguardare le professionalità di livello presenti all’interno delle strutture.
Altra specificità prevista dal CCNL è l’introduzione di un innovativo sistema di bilateralità, l’EPAR (ente bilaterale interconfederale CIFA – CONFSAL). Un organo di “rappresentanza” cui spetterà la gestione ed il governo di eventuali crisi aziendali (legge 223/91 e legge 92/12) nonché il compito di fornire un’adeguata azione di supporto alla nascita dei consorzi che, da qui a poco, saranno chiamati a raggruppare le imprese attualmente operanti in via autonoma.
In conclusione, il nuovo Contratto Nazionale rappresenta, per le parti che lo hanno siglato: “il miglior strumento possibile, data anche la situazione, per gli addetti e per le imprese dell’intero comparto”.