“Sono scampato domenica sera ad una allucinante aggressione di una baby gang al Molo Beverello. Verso le 22 – racconta il membro dell’esecutivo nazionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – di ritorno da Ischia ero andato a prendere il mio scooter parcheggiato di fronte alle biglietterie degli aliscafi. A quell’ora la zona fa davvero paura ed è piena di topi tra l’altro.
In ogni caso ho avuto la sfortuna di imbattermi in un gruppo di 7/8 ragazzini trai 7 e i 10 anni che mi hanno preso di mira. Prima mi hanno insultato, poi hanno cominciato a tirarmi pallonate addosso, infine hanno tentato di colpirmi con una pietra. Se ho compreso bene il loro gioco serale è proprio quello di colpire le auto in movimento su via Acton e vedere se riescono a provocare qualche incidente casomai mortale.
Nella colluttazione mi hanno strappato i giornali che avevo in mano, li hanno stracciati e lanciati in aria. Poi sono fuggiti per inseguire un povero cane randagio e fargli sicuramente del male. Non avevo mai avuto a che fare direttamente con una baby gang. Fanno davvero paura. Sono pericolosi, aggressivi, violenti oltre ogni limite. Questa volta mi è andata bene ma la città mi appare ogni giorno sempre più priva di qualsiasi controllo. Ho contattato il 113.
Dopo 10 minuti che li aspettavo mi hanno richiamato dicendomi che purtroppo non avevano pattuglie a disposizione e che al massimo potevano mandarmi un’ autoambulanza se mi ero fatto male. Inoltre mi hanno chiesto se volevo andare io in Questura a sporgere denuncia. Sono passato e ho incontrato i poliziotti di turno che mi hanno confessato candidamente: “questa città è sotto assedio della criminalità, è come se stessimo in guerra”. Una guerra che lo Stato per ora purtroppo sta perdendo. Inoltre mi hanno detto che poichè non mi ero fatto refertare e visto che le telefonate tra me ed il 113 erano state registrate la mia denuncia scritta era inutile. Infine ho chiesto notizie sulla videosorveglianza che viene segnalata sui cartelli del porto per sapere se aveva ripreso l’accaduto ma non hanno saputo darmi risposte”.