“La mancata assegnazione di quattro beni confiscati a Napoli, nonostante la procedura avviata dal Comune, dimostra la validità della proposta di legge di Italia dei Valori sulla vendita di quelli che restano inutilizzati. Se quei ben restano abbandonati, vince la camorra”. Lo dichiara Nello Di Nardo, segretario Idv Campania, che prosegue:
“Sono tanti gli ostacoli che si frappongono alla conversione di questi beni al loro riutilizzo per attività di tipo sociale. Non sempre gli immobili confiscati alla criminalità organizzata rispondono alle esigenze delle attività sociali cui dovrebbero essere destinati. Anche stavolta in un caso, ad esempio, ci si è trovati di fronte a un appartamento che presentava problemi strutturali: assai difficile che un’associazione o cooperativa sociale, che si candida a gestire un progetto tra le mille difficoltà del terzo settore, possa sostenere quel genere di costo. In altri casi, invece, o non sono arrivate offerte oppure la documentazione era carente. Tutto ciò dimostra che la buona volontà di istituzioni e associazioni da sola non basta.
Servono risposte che si adattano ai casi concreti. Il riutilizzo ai fini sociali resta prioritario. Ma quando è impossibile, non ci si può arrendere a situazioni di abbandono o degrado che farebbero passare anche un messaggio culturale sbagliato.
Nella nostra proposta di legge, su cui stiamo raccogliendo le firme in tutta Italia, chiediamo di istituire un albo dei beni confiscati e la vendita dei beni se, entro tre mesi dalla loro confisca, nessuno fra regioni, comuni o associazioni ne faccia richiesta di utilizzo. In questo modo lo Stato, complessivamente, riuscirà a recuperare 80 miliardi di euro, ben più di una manovra finanziaria, e investirli ad esempio per bonificare la Terra dei Fuochi. Si tratta di un modo concreto per contrastare il potere economico delle mafie, sul quale chiediamo il contributo di tutti i cittadini onesti invitandoli a firmare il nostro progetto di legge”.