Il primo romanzo di Emanuele Tirelli, in anteprima nazionale al Marte. Un romanzo che è la narrazione di più luoghi, di più sentimenti e di più linguaggi. Dalla Spagna all’Italia e dall’Italia alla Spagna. Pedro Felipe Colella è il protagonista e il pensiero di questa storia in cui il bene e il male si incontrano tanto da vicino da non riconoscersi e da animare la vita di tutti i personaggi che si muovono intorno a lui. È il ritratto di una grande passione per una donna, per la propria famiglia, per la propria terra, per il mare che bagna tutto senza prenderlo.
Pedro Felipe Colella nasce nel quartiere spagnolo del Polve da una famiglia di origini italiane trasferitasi per aprire un negozio di abbigliamento. Nel 1988 Pedro ha sette anni e i suoi genitori decidono di tornare a Milano, una città che lo accoglie già italiano e dove assiste a due eventi che gli cambieranno la vita: la morte di nonna Alba prima e quella di zia Letizia poi. Ma soprattutto, a Milano, conosce Claudia, la figlia del Muchacho, anche lui emigrato dalla Spagna: da quel momento gli avvenimenti precipitano inesorabilmente.
<<Questo è il classico romanzo nel cassetto. L’ho finito di scrivere prima di cominciare a lavorare su testi teatrali, ma non l’ho mai inviato ad una casa editrice. Solo dopo gli apprezzamenti e i primi successi come autore teatrale, ho pensato di farlo leggere ad un editore>> racconta Tirelli. Drammaturgo, scrittore, giornalista, Tirelli si divide tra la scrittura drammaturgica e la narrativa pura. <<Nella narrativa sei a tu per tu con il lettore, non esiste un intermediario, come nel teatro, dove gli attori interpretano le tue parole. Ciò che teatro e narrativa hanno in comune è senz’altro la musicalità delle parole, che per me, insieme alla struttura, è una parte fondamentale nel lavoro di scrittura>>.
Il manoscritto è stato letto anche da uno degli editori spagnoli più apprezzati, José Vicente Quirante Rives, direttore della casa editrice Partenope (Alicante, Spagna), il quale del romanzo dell’autore napoletano ha scritto: <<Pedro Felipe è uno che chiude gli occhi per non vedere. Chiude gli occhi mentre si afferra al passato e si illude che così possa fuggire al dolore. Pedro è nato in Spagna, si trasferisce poi a Milano con i suoi genitori, ma lo segna per sempre la sua città, come nella poesia di Kavafis (invecchierai nello stesso quartiere… sempre farai capo a questa città). Pedro spesso non fa le scelte giuste, ma uno arriva alla vita senza libretto di istruzione. Lui stenta a vivere come stentiamo noi tutti, e perciò è vivo. Lo accompagniamo, fin dalla nascita, nelle sue incertezze, le sue paure, il suo amore. Emanuele Tirelli ha scritto una storia senza effetti speciali, con il gusto dolceamaro della vita vera. La sua scrittura è umile e lo ritengo un grande merito, perché umile doveva essere l’approccio a quel grande mistero che chiamiamo vita e che Pedro Felipe prova a decifrare. Come tutti noi>>.
Emanuele Tirelli nasce a Napoli nel 1979. Lavora come autore, ufficio stampa e giornalista e cataloga i suoi libri per amicizia e conoscenza in vita degli scrittori. Per il teatro firma le drammaturgie degli spettacoli Questione di un attimo (2013), Da questa parte (2012) e L’Incoronata (2011). Collabora con il quotidiano Il Mattino e con il magazine online PaneAcquaCulture. Debutta nella narrativa con il racconto La tempesta perfetta per la raccolta Vicolo Della Ratta, Civico 14 (Mutamenti, 2012). Pedro Felipe è il suo primo romanzo.
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