Flash mob per difendere il Mav di Ercolano, ma è tardi

mavCatena umana  a difesa simbolica del perimetro  esterno del MAV ( museo archeologico virtuale ) a Ercolano.  A promuovere l’iniziativa , messa in essere da circa 300 studenti,  il Pd locale che intende così  evidenziare la necessità di preservare un bene comune dall’inciviltà di vandali e teppisti.

Tutto giusto, nobile, encomiabile : se però a volere il MAV lì dov’è non fossero stati proprio leader ( oggi parlamentari o profeti eccellenti fuori patria) dello stesso partito. Sono anni che il perimetro esterno del museo funge da mega  orinatoio a cielo aperto,  che balordi pascolano all’imbrunire nei viali laterali della struttura consumando spesso indisturbati  stupefacenti, che si saccheggiano le insegne esterne della struttura e lo stesso movimento politico che ha voluto il MAV così com’è oggi solo adesso sensibilizza l’opinione pubblica?

La gente fatica invece a comprendere perché  la magistratura non indaghi sul mancato funzionamento del servizio di telesorveglianza presente in loco praticamente “ornamentale” dall’installazione.

Ormai nessuno ci casca più : il problema che avvinghia in una spirale mortale l’economia e l’evoluzione sociale di Ercolano è ben più complesso. Scoprire solo in questo frangente storico l’arretratezza culturale e l’inciviltà che regna in buona parte del centro storico senza che poi nulla di concreto si sia fatto per migliorare la qualità d’esistenza di una delle zone più rappresentative del paese è offendere l’intelligenza dei residenti.

Parlamentari e leadership politici si ricordano del MAV solo quando c’è da pubblicizzare qualche loro opera editoriale o per meeting , spesso di dubbio contenuto, finalizzati ad arricchire il curriculum vitae degli stessi. Dinanzi ad un simile scempio il sano contribuente ercolanese resta allibito : il motivo per cui questa indignazione  popolare non venga poi evidenziata  dai mass media  è insito nel poco spazio concesso alla gente “comune”. Della serie se non hai  “santi in paradiso ” taci e subisci.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.