Nell’ambito delle attività info-investigativa svolte da questo Ufficio, veniva acquisita la notizia secondo cui il titolare di una impresa edile, attualmente impegnata nel rifacimento delle facciate di alcuni fabbricati di un complesso abitativo ubicato in Napoli in zona cavalleggeri d’Aosta, aveva ricevuto una richiesta estorsiva.
Sentito sui fatti, la vittima riferiva che dal mese di gennaio si erano presentati più volte, a bordo di due motociclette, quattro individui armati e travisati con caschi e sciarpe, che minacciando le maestranze richiedevano una tangente per i carcerati prima di ventimila Euro poi diminuita a cinquemila, profferendo testualmente “Siamo gli amici del quartiere, gestiamo noi la zona, qualsiasi cosa stiamo noi, ci dovete dare i soldi per le famiglie dei carcerati”.
Nella mattinata del 13 marzo u.s., veniva predisposto ed attuato un servizio di osservazione da personale della Squadra Mobile Sezione Criminalità Organizzata e del Commissariato di P.S. Bagnoli teso alla individuazione ed alla cattura degli estorsori.
In particolare investigatori con particolare esperienza nello specifico settore dissimulavano la qualifica di direttore dei lavori e di operaio edile mentre altro personale si posizionava nei pressi del cantiere, in punti tali da non essere scorti ma prontamente operativi.
I due dopo aver osservato gli operai impegnati nei lavori edili, si dirigevano verso il titolare dell’impresa edile dicendo testualmente “hai preparato l’imbasciata ?”
A tal punto ravvisata l’ipotesi delittuosa del tentativo di estorsione aggravata e continuata, posta in essere nei confronti del titolare della ditta, il personale operante che era vicino al predetto, prontamente e senza esitazione interveniva procedendo all’arresto dei due individui, con non poca difficoltà in quanto i due soggetti aggredivano il predetto personale, per guadagnarsi la fuga e cercando di raggiungere un terzo complice che era li aspettava a bordo di un’auto.
I tre arrestati, tutti con pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio e stupefacenti , sono contigui al clan Pesce – Marfella che gestisce gli affari illeciti nel quartiere Pianura di questo capoluogo.
È verosimile ritenere che i predetti approfittando dell’attuale vuoto di potere malavitoso, dovuto all’azione di contrasto effettuata negli anni nei confronti dei clan egemoni nella zona di Cavalleggeri – Bagnoli, tentavano di appropriarsi del territorio.
Gli arrestati dopo le rituali formalità venivano trasferiti al Centro Penitenziario di Secondigliano.